L'uomo, in base alla denuncia fatta ai carabinieri il giorno successivo, il 13 gennaio alle 10.20 del mattino ha ricevuto sul suo cellulare un sms da un numero sconosciuto nel quale gli si chiedeva se avesse autorizzato un bonifico istantaneo da 997 euro. La vittima ha ignorato il messaggio pensando a una truffa, del resto 10 giorni prima aveva ricevuto un messaggio simile e la filiale, contattata, la aveva invitato a non rispondere.
Dopo pochi minuti dall'sms però l'uomo ha ricevuto la chiamata dal numero 0594242 (numero di telefono ufficiale della Bper). La voce, dall'altro capo della linea, si presentava come un rappresentante del servizio di sicurezza dell'istituto di credito e riferiva al 68enne la necessità di eseguire simulazioni di bonifico per via di un indagine in corso su un funzionario della filiale.
Non solo, il finto addetto alla banca ha aggiunto che di lì a poco l'uomo avrebbe ricevuto la chiamata della stazione dei carabinieri di Campogalliano (comune dove in effetti aveva in precedenza vissuto) per fissare un appuntamento per la presentazione della denuncia.
Effettivamente alle 10.38 la vittima ha ricevuto una chiamata dal numero (evidentemente clonato) della caserma dei carabinieri di Campogalliano (059451745): durante la telefonata una voce maschile qualificatasi come il comandante della stazione, rassicurava sulla indagine per i fatti spiegati dal finto addetto bancario.
A quel punto il 68enne, sentitosi rincuorato dalla parole di coloro che credeva essere carabinieri, e ricontattato dal numero clonato Bper, ha acconsentito a fare due bonifici istantanei con la scusa di una 'simulazione' da 49.750 euro e da 48.450 euro, recandosi presso lo sportello della filiale Bper a Modena. Solo il blocco automatico del servizio Cbi della banca ha scongiurato un terzo bonifico di 9.930 euro attraverso home banking.
Una volta eseguiti i bonifici non più revocabili, alle 15.48 l'uomo ha poi contattato il numero della stazione dei carabinieri di Campogalliano per chiedere confermata dell'appuntamento fissato e solo allora, davanti alla risposta dei veri militari che ovviamente non avevano mai parlato con la vittima, si è accorto del raggiro.
Ad assistere il 68enne ci pensa oggi il Codacons anche attraverso il proprio ufficio legale, ma le speranze di poter riavere indietro i soldi dai truffatori sono scarsissime.