Un progetto, insieme a quello delle casse di espansione ai prati di San Clemente, atteso come una chimera dai residenti di Bomporto e Bastiglia, memori della tragica alluvione del 2014 che distrusse centinaia di case. E' evidente infatti che un sistema di pompaggio simile renderebbe la situazione 'gestibile' in caso di piena.
Ebbene, questo progetto (compatibile con piene con tempo di ritorno 100 anni) è ben noto ai comitati (qui l'articolo) e figura addirittura tra le opere finanziabili dal Recovey fund (qui l'articolo) all'interno dei 115 milioni di euro chiesti dalla Regione Emilia Romagna per attuare i progetti (nel limite di quelli oggi a disposizione), per la messa in sicurezza del nodo idraulico modenese.

Si tratta infatti del capitolo 'Raddoppio dei portoni vinciani e realizzazione di un impianto di sollevamento sul canale Naviglio a Bomporto'. Un intervento per il quale è stato chiesto un finanziamento da 3 milioni su un lavoro complessivo di circa 15 milioni di euro messi in campo dalla Protezione civile regionale.
Come confermano le stesse fonti regionali, tutto sembrava pronto due mesi fa per la presentazione dell'opera, già ideata dai tecnici del Consorzio Burana, ma alla vigilia della ufficializzazione è arrivato lo stop, pare a fronte della mancata prosecuzione degli adempimenti formali da parte di Aipo guidata dall'ingegnere Luigi Mille, Aipo al quale è affidata la gestione sia del Naviglio che del Panaro.
Il risultato è che ad oggi il progetto è ritornato in un cassetto a uno stato di fatto embrionale. Con buona pace delle attese dei residenti che vivono ogni inverno il dramma delle piene.
Giuseppe Leonelli