Don Fabio Ferrari è morto venerdì 11 ottobre a mezzogiorno, all’età di 51 anni. Il tracollo delle sue condizioni di salute è avvenuto il 1° ottobre scorso, con un malessere dopo il pranzo e in serata il ricovero in Rianimazione all’Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, seguito da una diagnosi grave: doppia emorragia cerebrale.
Ieri l'arcivescovo di Reggio Emilia Giacomo Morandi ha amministrato al prete in fin di vita il sacramento dell’Unzione degli infermi.
'Innumerevoli le persone che hanno accompagnato gli ultimi giorni di don Fabio con la preghiera e segni di vicinanza, fino al momento in cui i sanitari ne hanno decretato la morte - si legge in una nota della Diocesi di Reggio -. Lascian una testimonianza viva e sorridente di fedeltà, amicizia, obbedienza nella fede e attuando un’ultima scelta di generosità, la donazione degli organi'.
Il funerale di don Fabio Ferrari, presieduto dall’Arcivescovo, sarà lunedì 14 ottobre alle 10 in Cattedrale a Reggio.
Fabio Ferrari era nato a Sassuolo il 27 gennaio 1973 ed era cresciuto nella comunità cristiana di Castellarano.
In parrocchia, prima di accogliere la vocazione al sacerdozio, si era impegnato come educatore di gruppi giovani e in seguito, come seminarista, ha collaborato innanzitutto con il Gruppo Samuel e con il Servizio Diocesano Vocazioni.
Don Fabio aveva ricevuto l’ordinazione presbiterale il 26 maggio 2007 nel Palazzetto dello Sport di Reggio Emilia per la preghiera e l’imposizione delle mani del vescovo Adriano Caprioli, insieme a don Roberto Bertoldi e a don Carlo Pagliari.
Sabato 29 novembre 2014, mentre celebrava la Messa festiva anticipata nella chiesa della Resurrezione a Castelnovo Monti il presbitero si è sentito male e ha dovuto interrompere l’omelia; condotto d’urgenza all’Ospedale di Parma, gli è stata diagnosticata una grave emorragia cerebrale. Il sacerdote è rimasto in coma fino all’11 dicembre 2014; da allora in poi è iniziato per lui un lungo percorso di riabilitazione, con logopedia per riprendere a parlare e fisioterapia per muovere gli arti inferiori, celebrando simpaticamente ogni piccolo progresso da “lumachina”, come scriveva, anche sui social network.
Nonostante le difficoltà connesse all’infermità e alla carrozzina,
Nel 2020 don Ferrari ha accettato l’incarico di collaboratore nell’unità pastorale “Regina della Pace” comprendente le parrocchie di Casalgrande, Dinazzano e Salvaterra.
E due anni fa aveva accolto la proposta di andare a risiedere insieme ai compagni di ordinazione don Carlo e don Roberto nella canonica di San Luigi a Reggio Emilia, a disposizione dell’unità pastorale formata da quella parrocchia e dalle comunità di Sant’Anselmo, Sant’Antonio, San Pellegrino e “Gesù Buon Pastore”.