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Finale Emilia, riqualificazione vecchio ospedale finita entro l'anno

Finale Emilia, riqualificazione vecchio ospedale finita entro l'anno

L’ospedale di comunità avrà una quindicina di posti letto e svolgerà una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero


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I lavori di riqualificazione del vecchio ospedale di Finale Emilia termineranno entro la fine del 2025 ed è ipotizzabile che la struttura, completamente rinnovata, possa entrare in funzione entro l’estate del 2026. Sono queste le informazioni emerse nel corso del Consiglio Comunale dedicato alla Sanità che si è svolto giovedì.
La seduta ha registrato la partecipazione della direttrice del distretto sanitario di Mirandola, Annamaria Ferraresi, con il suo di staff di collaboratori che operano sul territorio, e del direttore del servizio unico attività tecniche Ausl Modena, Gaetano Mirto.
In apertura la direttrice del distretto mirandolese, insieme a Inga Iamandii, medico del servizio Cure Primarie, Mary Guerzoni e Monia Biagini, rispettivamente responsabile organizzativa e coordinatrice della Casa della Comunità di Finale Emilia, hanno illustrato l’attuale operatività della struttura sanitaria finalese e le funzioni che vi sono svolte: la centrale operativa territoriale alla postazione del 118, il Cau, il servizio di Continuità assistenziale (ex guardia medica), l’infermiere di comunità, le 12 attività ambulatoriali e i progetti avviati a partire da novembre 2023 (come il progetto Oncologia territoriale, l’ambulatorio di pneumologia, l’ambulatorio di chirurgia) e quelli appena attivati o in fase di avvio (come il progetto di Pneumologia territoriale e il progetto Elettrocardiogramma a domicilio
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in telerefertazione che partirà a febbraio 2025), il servizio di neuropsichiatria infanzia e adolescenza, il centro di salute mentale, oltre alla presenza degli studi dei sei medici di medicina generale.
 

La direttrice Ferraresi ha illustrato quelli che saranno i servizi destinati ad essere ospitati nella struttura riqualificata. Innanzitutto l’ospedale di comunità (Osco), con una quindicina di posti letto, che svolgerà una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero, con la finalità di evitare ricoveri impropri e favorire dimissioni protette in luoghi più idonei al prevalere di fabbisogni sociosanitari, di stabilizzazione clinica, di recupero funzionale e dell’autonomia e più prossimi al domicilio del paziente. Poi le camere ardenti, con due locali per la sosta delle salme, un locale per la preparazione, i servizi igienici e una piccola chiesa per eventuali funzioni religiose.
Nella rinnovata Casa della Comunità si proseguirà anche nello sviluppo di nuovi progetti, in particolare nell’ambito della telemedicina, dei percorsi di prossimità, nelle attività di promozione della salute e prevenzione primaria, nella presa in carico dei cittadini pre-fragili, in collaborazione con le amministrazioni comunali e le associazioni del territorio.
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