'Senza ombra di dubbio l’illecito c’è e questo è il primo dato di fatto - afferma Bigliardi -. Chiunque può verificare che le due palazzine con 15 appartamenti nel villaggio artigiano di Magreta sorgono su un’area per attività produttive , come evidente sia nel vecchio piano regolatore che nel PSC-RUE che lo ha sostituito nel 2013. In tali zone produttive le residenze civili potevano essere previste, ora vietate, solo con precisi vincoli di funzionalità a servizio dei capannoni. Proprio tale vincolo è presente per i 15 appartamenti in oggetto, che in base alle norme stabilite dal Consiglio Comunale con delibera del novembre 1994 dovevano essere pertinenze dei capannoni venduti esclusivamente “ai proprietari e personale di custodia”. Purtroppo il costruttore del comparto non ha rispettato tale vincolo ed ha venduto tutti gli appartamenti in regime di libero mercato, in pieno contrasto con le norme vigenti'. 'Già da tempo il Comune è a conoscenza di tale situazione, infatti a febbraio 2003 l’allora sindaco ribadisce alle parti, venditore e acquirente, che “l’uso abitativo deve essere subordinato a apposita concessione edilizia e deve essere sempre riferito all’alloggio
- Come mai nel 1996 si è autorizzata la realizzazione dei 15 appartamenti di servizio non sopra o davanti ai capannoni come di solito, ma in area separata, con accesso autonomo, apposita area cortiliva, recinzione autonoma, in tutto simili a palazzine residenziali normali?
- Come mai nel 1998 si è rilasciata l’abitabilità agli appartamenti senza verificare il rispetto del vincolo di correlazione coi capannoni?
- Come mai pur essendo noto dal 2003 che si stavano effettuando vendite illecite non si è intrapresa alcuna azione amministrativa o legale
- Come mai nel 2010 pur avendo il tecnico comunale certificato che tutti gli appartamenti non rispettano il vincolo previsto, non si è proceduto a farsi parte attiva per risolvere la problematica?
- Come mai nelle questioni legali insorte tra i privati a causa delle vendite suddette, il Comune non si è mai schierato a favore dei cittadini che richiedono solo il rispetto delle norma in vigore?
- Come mai nel lungo iter di approvazione del nuovo piano strutturale e regolamento edilizio, approvato nel 2013, tutta questa importante vicenda non è mai nemmeno stata portata all’attenzione del Consiglio Comunale?
- Come mai nel 2016 l'Amministrazione comunale ha richiesto al costruttore un adeguamento degli oneri di urbanizzazione per circa 60 mila euro, (provvedimento tardivo, un'inezia rispetto al differenziale di valore tra appartamenti liberi o vincolati, che non sana la situazione illecita), ma pare che non siano ancora stati riscossi?