L’immobile fu acquistato nel 1947 dalla Parrocchia di Vignola sotto la guida di don Giuseppe Pellegrini che avvertì l’esigenza di un luogo più ampio per le opere parrocchiali. Negli anni passati è stato sede di tante espressioni della vita parrocchiale e di fecondità pastorale legata ad un tempo ormai mutato. Con il passare degli anni la sua finalità ha perso di rilievo avendo spostato le iniziative pastorali all’oratorio per ovvi motivi di praticità e spazi. Il bene da diversi decenni non aveva più un rilievo pastorale. Fino al 3 novembre scorso il Palazzo è stato la sede delle Acli alle quali è stato proposto dalla Parrocchia di spostarsi in oratorio per le attività associative in armonia con le attività pastorali già presenti. La struttura di Palazzo Boncompagni necessita di grandi lavori che si aggirano attorno ai 6 milioni di euro.
'La Parrocchia non ha le risorse per farvi fronte e le competenze per la gestione di un palazzo storico. L’ammaloramento dello stabile e le sue potenzialità artistiche e architettoniche hanno portato alla decisione di cederlo al fine di ristrutturarlo, valorizzarlo e mettere a disposizione delle collettività un gioiello unico del nostro territorio. La Parrocchia di Vignola potrà continuare ad utilizzare il Palazzo Barozzi, come scritto nel Rogito, per spazi espositivi adeguati, per mostre ed eventi. I volontari della Parrocchia continueranno il loro servizio per le visite al Palazzo ed in particolare alla scala a chiocciola. Il ricavato dell’alienazione di Palazzo Boncompagni sarà destinato all’oratorio parrocchiale, già da anni oggetto di studio per un suo rifacimento che corrisponda alle esigenze pastorali, all’adeguamento strutturale in base alle leggi vigenti e all’ecosostenibilità' - spiega in una nota la Diocesi.