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Vignola, nuova Coop su terreno agricolo: il no di Legambiente

Vignola, nuova Coop su terreno agricolo: il no di Legambiente

'Coop Alleanza 3.0 invece di raccogliere firme farebbe meglio a dare risposte puntuali ai chiarimenti richiesti dagli uffici tecnici'


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'Coop Alleanza 3.0 ha raccolto firme a sostegno dell’insediamento di un grande nuovo supermercato a Vignola su un terreno agricolo di 27.490 mq a ridosso dell’incrocio tra Circonvallazione, via per Sassuolo (SP 569) e via Prada, con lo scopo non solo di contrastare chi si oppone a un ulteriore consumo di suolo agricolo ma anche, e forse soprattutto, per fare pressione sugli uffici tecnici e i servizi di Regione e Provincia che hanno sollevato obiezioni e richieste di integrazioni e modifiche progettuali sia in merito al nuovo grande supermercato che al futuro dell’esistente Centro commerciale i Ciliegi'. A intervenire è Legambiente Modena con una nota firmata da Mauro Solmi.
'Tra le richieste degli uffici regionali quella che “i nuovi suoli impermeabilizzati siano compensati in maniera tale da avere un bilancio ecosistemico sostenibile” con desigillazione di parte dell’area dei Ciliegi e azioni per evitare la creazione di isole di calore. L’Agenzia Regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione Civile a seguito delle criticità emerse per gli eventi metereologici del 2024, chiede “in ragione della sostenibilità dell’intervento e della impermeabilizzazione del suolo che si va ad operare, non solo una garanzia di invarianza idraulica, ma azioni di miglioramento della situazione generale dell’area, già ad oggi critica”.
Coop Alleanza 3.0 invece di raccogliere firme farebbe meglio a dare risposte puntuali ai chiarimenti richiesti e, soprattutto, valutare se è il caso di insistere per realizzare un nuovo grande supermercato su un suolo agricolo, anziché ristrutturare l’esistente Coop I Ciliegi'.
'Legambiente Modena, come aveva già comunicato il 27 ottobre 2022, riconferma il sostegno alla lotta del comitato che a Vignola si oppone alla costruzione del nuovo grande supermercato Coop.
Il suolo naturale è troppo importante per continuare a sacrificarlo, perché è una risorsa essenziale per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, per l’effetto città spugna, per ridurre il fenomeno dell’isola di calore urbana, per il contrasto alla perdita di biodiversità e i fenomeni di desertificazione. Purtroppo, il suolo da troppi continua ad essere considerato solo una superficie libera da edificare e infrastrutturare. Secondo il rapporto ISPRA a Vignola nel 2023, 576 ettari di suolo erano coperti artificialmente, corrispondenti al 25,2 % della superficie totale del comune. È un dato che dovrebbe fare riflettere e convincere l’amministrazione comunale e tutti i soggetti a rinunciare ad ulteriori espansioni sul suolo agricolo e naturale, puntando invece sul riuso e la rigenerazione del patrimonio insediativo esistente'.
'La riduzione del consumo di
suolo, la fine dell’espansione urbana e la tutela del territorio agricolo residuo sono anche gli obiettivi della legge urbanistica regionale (LR 24/2017) che fissa per ciascun comune un limite massimo di suolo ancora consumabile pari al 3% del territorio già urbanizzato nel 2017. E tale consumo di suolo “è consentito esclusivamente per opere pubbliche e opere qualificate dalla normativa vigente di interesse pubblico”, inoltre, “nei soli casi in cui non esistano ragionevoli alternative consistenti nel riuso di aree già urbanizzate e nella rigenerazione delle stesse”.
La costruzione del supermercato di circa 2.5 ettari su terreno agricolo, si andrebbe così a sommare ai 7.37 ettari già consumati dal 2018, raggiungendo il 43% del limite di suolo ancora consumabile per opere di interesse pubblico. Quello che si vuole realizzare in prossimità dell’incrocio tra la Circonvallazione e la via per Sassuolo va quindi anche contro i principi e gli obiettivi della legge urbanistica regionale. E a differenza dell’Amministrazione comunale non vediamo inoltre alcun rilevante interesse pubblico e vantaggi per la cittadinanza, a fronte di un evidente interesse per il soggetto privato.
Pensare di continuare a cementificare e impermeabilizzare una risorsa naturale capace di produrre servizi e benefici indispensabili per gli uomini e gli ecosistemi, è del tutto inaccettabile' - chiude Legambiente.
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