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Prima di commentare i risultati locali modenesi dedichiamoci a Imola. Perché? Perché essendo uguale a Carpi, dal punto di vista dimensionale e politico, è un ottimo esempio di quello che potrebbe succedere il prossimo anno a Carpi.
Premessa
Alle ultime politiche i risultati sono stati:
Centrosinistra: CARPI 37% - IMOLA 34%
M5S: CARPI 28% - IMOLA 29%
Centrodestra: CARPI 26% - IMOLA 26%
Risultati comparabili. Il 3% di differenza del Pd non sposta niente - e non avrebbe evitato il ballottaggio al Centrosinistra.
Ieri a Imola ci sono stati questi risultati:
Centrosinistra: 42% - di cui Pd 34% e il resto liste civiche
M5S: 29%
Centrodestra: 23% - di cui Lega 15% e Forza Italia 3,75%
Con questi numeri, comunque vada, Forza Italia rimane fuori dal Consiglio comunale. Cosa abbastanza singolare, visto che Imola è la sede regionale dello stato maggiore del partito nonché terra natia dei coordinatori. Beh, singolare... cosa ovvia.
Scenari possibili
1) Ballottaggio 'normale': con questi punteggi, se tutti vanno a votare al secondo turno il Centrosinistra perde il comune a danno del M5S. In questo caso il M5S prende il premio di maggioranza, 14 seggi, il Pd 6 seggi e la Lega 3 seggi+Candidato sindaco. Se invece vince il Pd si invertono i rapporti 14/6 e la Lega fa sempre 3 seggi+Candidato Sindaco
2) Ballottaggio 'con contratto'. Potrebbe essere un'interessante novità oggi che c'è il governo gialloverde. Cosa significa? Che, in base alla legge, fra il primo e il secondo turno le singole liste possono apparentarsi ufficialmente con i candidati sindaci al ballottaggio. Traduzione: La Lega potrebbe appoggiare ufficialmente in candidato a 5 stelle. Cosa che porterebbe la Lega in giunta, che ma numericamente non sarebbe conveniente in termini di Consiglio Comunale, dove la Lega perderebbe almeno un consigliere, e il Pd passerebbe a 10.
3) Contratto senza apparentamento ufficiale: Lega e 5 Stelle potrebbero spalleggiarsi a vicenda, trovando convergenze, ma senza apparentamenti ufficiali, e in caso di vittoria i 5 Stelle potrebbero concedere un assessore alla Lega - che non credo sia vietato. In questo caso l'unica opposizione sarebbe formata dai 6 consiglieri Pd + il candidato civico del Centrodestra, che non credo confluirà nella Lega.
Il parallelo
Questo scenario potrebbe essere identico a quello carpigiano. Con il Pd appoggiato da 10 liste civiche fra Mauro D'Orazi e Rossano Bellelli vari, e con Giorgo Verrini - o chi per lui - appoggiato dai Civici Futuri, da quelli differenti e dalla Lega Nord e dal resto del Centrodestra, la ripartizione delle forze e il risultato complessivo sarebbe lo stesso.
Ovvero: Pd e 5Stelle al ballottaggio, con distribuzione dei seggi al Consiglio 14/6 a seconda di chi vinca, 4 seggi al centrodestra + civica, con un presumibile 2 Civica + 2 Lega, zero tutti gli altri.
Il risultato non cambierebbe con Civica e Centrodestra divisi fin da subito - portando a una ripartizione 14/6/2/2 del Consiglio. Questa è però l'unica possibilità che ha Forza Italia Carpi di fare un Consigliere Comunale a Carpi, ovvero: Lista di centrodestra separata dai civici, e candidato sindaco di Forza Italia, che venga eletto con i voti della Lega. Lo stesso ragionamento vale per i Fratelli D'Italia, che hanno l'unica possibilità di fare un consigliere in tutta la Provincia con qualche accozzaglia che sorregga un Cristian Rostovi, come nel 2014.
E questo è comunque lo scenario più probabile perché i nostri maggiorenti provinciali, che sanno far di conto, ambiscono innanzitutto a mettere qualche bandierina, 'che poi si vedrà'.
Il risultato potrebbe cambiare, seppur di poco, con Simone Morelli appoggiato da Civici e Centrodestra. Perché Morelli potrebbe invertire i rapporti di forza con i M5S e strappare lui il ballottaggio. Ma Morelli non potrebbe mai vincere al secondo turno, essendo impossibile la convergenza con i M5S, e in questo caso non potrebbe strappare il comune al Pd (va bene tutto, ma sarebbe oggettivamente ridicolo, per i M5S e non solo, far tanta fatica per togliere il Comune al Pd e poi metterci chi ha comandato da solo il Comune in questi anni nell'assenza totale di Alberto Bellelli, e per di più prendendosi - e meritandosi - tutte le accuse di lobbismo e di spese pazze pre-elettorali del mondo).
Ci sono altri scenari? Almeno due o tre. Che, per quanto riguarda il centrodestra, hanno come presupposto che non si parta dalla distribuzione dei seggi e seggini, che si facciano fuori diversi maggiorenti inutili e prime donne, e che si ragioni su vasta scala. Ma questa è solo la prima puntata.
Roberto Benatti