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Per costruire il nuovo ponte di Genova occorreranno, sembra, circa 18 mesi. Per costruire il canale della Manica sono stati necessari sette anni. Per costruire l’autostrada del sole, ne occorsero otto.
Ora visti questi dati, quanto tempo potrebbe occorrere per fare, nel 2018, a Modena, circa 300 metri di pista ciclabile? Ce lo spiega, con la solita puntuale solerzia, un comunicato stampa del Comune; i mesi necessari sono ben 6! Roba da non credere...
Ma veniamo ora al capitolo costi; anche in questo caso sono particolarmente significativi; infatti, si tratta di ben 350.000 euro.
Ma questa non è una notizia; anche i precedenti tratti ciclabili hanno richiesto ingenti investimenti, quando, forse, sarebbe stata possibile una maggior sobrietà. Ricordiamo, ad esempio, il tratto di San Pancrazio, realizzato nel 2009, della lunghezza di 800 metri, al costo di 700.000 euro.
E poi quello di via Giardini, lungo circa 1.
100 metri e costato euro 650.000 euro con cinque mesi di lavoro. In questo caso, ecco cosa dichiarava la Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB) di Modena: ”…l’analisi economica effettuata sul progetto ha recentemente prodotto un esito sconcertante: il costo per metro lineare previsto dal Comune è di 557 euro al metro, oltre il doppio del costo standard (250 euro/m), sovra costo dovuto alla demolizione e al rifacimento di buona parte del marciapiede esistente e alla modifica di numerosi incroci stradali.
Non minore meraviglia hanno suscitato alcune specifiche previsioni di spesa: 75.800 euro solo per la segnaletica e 13.600 euro solo per i cestini portarifiuti, decisamente eccessive in una situazione di ristrettezze finanziarie degli enti locali.”
E non si scherza nemmeno in via Montecuccoli: 750 metri, 300.000 euro e cinque mesi di lavoro.
Al di là di tutto questo, occorre però, correttamente, riconoscere che negli ultimi anni, nella nostra città, sono stati portati a termine diversi interventi di riconnessione di tratti esistenti e di realizzazione di altri su assi viari importanti. Altrettanto sinceramente, bisogna però aggiungere che il vizietto dei costi alti e dei tempi lunghi non si è mai perso; così come non si è migliorata la qualità dei percorsi che spesso diventano una vera e propria via crucis per i coraggiosi che le utilizzano. Per non parlare poi della manutenzione dei percorsi esistenti! Peccato! Intanto crescono le ciclabili e calano i ciclisti; qualcuno si chiede il perché?
Franco Fondriest