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Con la dinastia Austro-Estense i modenesi vissero stagione di idilliaca felicità? Niente di più falso

Con la dinastia Austro-Estense i modenesi vissero stagione di idilliaca felicità? Niente di più falso

Ripristinarono il sistema delle investiture feudali, abolirono autonomie amministrative, allontanarono tutti gli uomini nuovi della passata amministrazione...


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Caro Direttore, l'ineffabile dottoressa Elena Bianchini Braglia, intervenendo nella 'querelle' originatasi per l'apposizione di una targa commemorativa la dinastia Austro-Estense sulla facciata dell' Accademia, mi accusa di aver valutato la questione in 'chiave ideologica'. Nulla vi è di più falso e specioso, soprattutto poiché tale giudizio viene da chi ha avuto l'impudenza, nel corso di una manifestazione tenutasi a Pavullo qualche anno addietro, di definire Giuseppe Mazzini 'un gaglioffo al soldo delle lobbies pluto- giudaico-massoniche' al potere nell' Inghilterra nella metà del diciannovesimo secolo. Già la difesa della regina Maria d'Este, causa prima per il suo ottuso cattolicesimo della rovina della Casa Stuart, la dice lunga a proposito di 'ideologismo' ma, dove la dottoressa si supera, è quando afferma che con l'arrivo della dinastia Austro-Estense i modenesi vissero una stagione di idilliaca felicità. Se la dottoressa, nel corso dei suoi lunghi anni di studio, si fosse presa la briga di dare un'occhiatina ai testi di Amorth, Galvani, Leaci, Ghisalberti o degli altri 19 autori che, come riportato dall' Enciclopedia Treccani, hanno studiato quegli avvenimenti, avrebbe facilmente compreso che la realtà fu completamente diversa.
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'Quel maledetto duca di Modena' - com'è stato definito da uno di loro - non appena insediatosi, ripristinò il sistema delle investiture feudali, abolì le autonomie amministrative, allontanò tutti gli 'uomini nuovi' della passata amministrazione e richiamo' i gesuiti cui affidò il compito dell' istruzione nei convitti in cui gli studenti c'erano obbligati a soggiornare.

Non solo: ossessionato dal desiderio di cancellare le riforme che la Rivoluzione aveva introdotto e terrorizzato dalla prospettiva che sorgesse una generazione di giovani colti ed emancipati, impose che gli studenti di giurisprudenza non potessero essere più di dodici! Sul fronte della politica economica contrastò fortemente lo sviluppo di nuove industrie privilegiando le concentrazioni agrarie in ragione anche di alcune annate di carestia ma, soprattutto, perché ritenute più congeniali al mantenimento di quell' assetto piramidale del potere proprio delle monarchie paternalistiche ma assolute. L' ambizione, alimentata dalla madre, lo indusse in età giovanile ad ipotizzare di mettersi a capo di un esercito raccolto nei porti della Dalmazia; poi nella speranza di convolare a nozze con Maria Luigia entrò in rotta di collisione con Metternich e dovette ripiegare impalmando la principessa di Savoia, sua nipote, che accolse la notizia in lacrime! Tutte queste attività con l'unico scopo: ottenere la corona dell' intero Regno d'Italia come l'aveva costituito Napoleone! Questo fu uno dei suoi pensieri dominanti.
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Infatti, dopo aver ripristinato lo stato in chiave reazionaria secondo i principi della restaurazione emanando nel 1820 due editti durissimi contro la Carboneria che portarono a 47 arresti ed alla condanna a morte di don Giuseppe Andreoli nonostante l'intercessione del vescovo di Reggio, nel 1823, entrò in contatto con Misley e Menotti, che erano a capo di un gruppo che si proponeva di avviare un progetto di sviluppo dell' intero settentrione. Lo scoppio dei moti a Bologna e la certezza che a Vienna sapessero di questa trama gli imposero di troncare ogni iniziativa e costrinsero i carbonari ad affrettate i tempi. Il risultato è noto: i cospiratori furono arrestati; il duca scappò a Mantova con Menotti in catene, poi a Vienna per un confronto diretto col Cancelliere! Al ritorno il capestro per Menotti e Borelli; l'esilio e la confisca per Misley e gli altri. Alla fine, come ha detto la dottoressa Bianchini Braglia: 'Tutti vissero felici e contenti'!

Paolo Ballestrazzi 

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