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Così a Modena aumenta il disagio sociale e cresce l'insicurezza

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E intanto sono sempre più i negozi che chiudono e i locali pubblici che si trasferiscono per mancanza di clienti...


Così a Modena aumenta il disagio sociale e cresce l'insicurezza
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Le cronache giornalistiche sono la fotografia della realtà cittadina e il termometro della situazione di grave disagio sociale e di insoddisfazione  dei cittadini per la mancata risposta alla emergenza criminalità pur trovandoci in una  città di medie dimensioni.
Ci eravamo lasciati la scorsa settimana parlando di criminalità sempre più diffusa, del costo della vita sempre più alto, dell'inquinamento atmosferico che colloca Modena tra le dieci città più inquinate d'Italia, della mancata risposta alle esigenze e ai bisogni dei più deboli che, non raggiunti dai Servizi sociali del Comune, si rivolgono sempre più spesso alla Caritas per ottenere un aiuto.
E così ecco nuovi exploit negativi di Modena, come quello del caro vita, per il quale l'Unione nazionale consumatori ci colloca tra le prime dieci città italiane più care in assoluto, prevedendo una spesa annua di duemila euro in più per una famiglia di quattro persone rispetto allo scorso anno.

Sul piano della emergenza abitativa è emerso in tutta la sua gravità il numero dei senza tetto diffusi da Porta Aperta della Caritas (e non dal Comune): si tratta di 400 persone, come ha rivelato lo stesso presidente Alberto Caldana, uomini e donne in prevalenza stranieri costretti a dormire in giacigli di fortuna, in casolari disabitati, in capannoni industriali dismessi, tra sporcizia, rifiuti e mancanza di servizi igienici o addirittura 'sotto i ponti', si sotto ponti e questo nella “moderna, avanzata, ricca, organizzata, solidale,  ricettiva e attrattiva Modena” (come disinvoltamente ci viene propinato quotidianamente dal Comune). Perchè è stato 'scoperto' e fotografato tra i piloni di cemento del cavalcavia Cialdini, a pochi metri dagli uffici comunali, un insediamento di senza tetto che qui si rifugiano di notte tra coperte, cartoni e qualche materasso.

Uno scenario dantesco, incredibile e preoccupante, tra miseria e rifiuti, che dovrebbe allarmare gli amministratori comunali e indurli ad interventi umanitari immediati perchè si tratta di una vergogna vera e propria. Analoga del resto a quella esistente nel centro commerciale Senada di via Emilia ovest o nell'ormai divenuto famoso condominio R-Nord dove “non è cambiato nulla” affermano i residenti lasciati soli e il Comitato di protesta dei cittadini che da anni si battono inascoltati per il recupero e la riqualificazione di quell'area della Sacca nonostante le tante promesse dello stesso sindaco Muzzarelli rimaste lettera morta. “Qui la situazione è spaventosa, specialmente di notte, tra spacciatori, drogati, ubriachi e prostitute” hanno scritto per l'ennesima volta i cittadini, aggiungendo che anche gli appartamenti riservati agli studenti non residenti a Modena rischiano di restare vuoti per il pericolo che essi hanno della loro incolumità personale”.

Davvero una vergogna queste situazioni esistenti a Modena che si vanta, tra le altre cose, di essere la capitale italiana della Motor valley. Con tante persone che vivono ai margini della società, abbandonate, dimenticate, lasciate sole, non seguite e non assistite da nessuno. Situazioni di disperazione umana 'scoperte' per merito di giornalisti ‘ficcanaso’ e rese di dominio pubblico dai giornali e non dalle autorità preposte alla assistenza sociale e all'ordine pubblico.

Ma anche casi 'minori', divenuti purtroppo abituali, che avvengono tutte le sere e tutte le notti , anche in pieno centro storico, come l'uomo picchiato a sangue in piazza XX Settembre e mandato all'ospedale, l'altro pestaggio davanti alla stazione delle autocorriere da parte di un  gruppo di extracomunitari nei confronti di uno di loro, anche questo finito all'ospedale, oppure il tunisino che, dopo avere divelto la serratura, ha occupato tranquillamente un appartamento di viale Muratori.

E pensare che, pur di fronte a questa triste realtà dell'ordine pubblico in città e della mancata sicurezza del cittadino, una proposta presentata in consiglio comunale dai partiti di opposizione di dotare gli agenti della Municipale del Taser, è stata bocciata dalla Giunta del Pd con la motivazione che “dove è stata sperimentata è risultata poco efficace”.

E intanto sono sempre più i negozi che chiudono e i locali pubblici che si trasferiscono per mancanza di clienti e per essere stati lasciati soli dalla pubblica amministrazione, come hanno lamentato i negozianti di piazza XX Settembre, di fronte al fenomeno crescente di rapine e scippi o per la presenza inquietante di bande di giovani che scorazzano per le strade del centro. Fenomeno questo denunciato più volte anche dalle Associazioni dei commercianti.

Una realtà insomma quella di Modena giudicata da tutti (fuorchè dai dirigenti del Pd e dagli amministratori comunali) insoddisfacente, lacunosa e incapace di dare risposte concrete ai tanti problemi sollevati dai cittadini e dai loro Comitati di protesta. Prevale insomma l'arroganza, la presunzione, l'autoreferenzialità, la mancanza di ascolto delle lamentele dei cittadini e delle proposte dei partiti di minoranza. Una caratteristica purtroppo non nuova della giunta del sindaco Muzzarelli.

Cesare Pradella

Cesare Pradella
Cesare Pradella

Giornalista pubblicista, è stato per dieci anni corrispondente da Modena del Giornale diretto da Indro Montanelli, per vent'anni corrispondente da Carpi del Resto del Carlino, per cinque..   Continua >>


 


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