'Ex Amcm, l'assessore non ha risposto ai nostri dubbi'

'Al consiglio comunale è sempre stati presentato solo l'importo offerto da RTI CMB, mai, mai un'autonoma valutazione compiuta dal Comune'
Con l’avvenuta approvazione del programma di riqualificazione urbana due terzi dell’ex AMCM possono essere venduti al raggruppamento di imprese RTI CMB. Abbiamo chiesto risposte su quanto non ci convince dell’operazione, l’assessora non ne ha date.
La prima metà delle domande che abbiamo rivolto riguarda il valore degli immobili che verrebbero ceduti a RTI CMB. Al consiglio comunale è sempre stati presentato solo l’importo offerto da RTI CMB, mai, mai un’autonoma valutazione compiuta dal Comune per giudicarne la congruità.
Solo il 4 aprile scorso, in qualche riga da scoprire nella montagna di documenti di approvazione del piano urbanistico e dell’accordo, appare che giusto due settimane prima il Servizio Patrimonio aveva rilasciato la sua stima del valore degli immobili. Ma quella stima non compare fra gli atti portati al consiglio.
E meriterebbe documentati chiarimenti la vicenda di quella stima, che in luogo dei dodici milioni che risulterebbero dal regolamento comunale (ufficiale!) ne stabilisce otto il 14 marzo, per calarli poi a cinque e mezzo il successivo giorno 20.
Questo significa che tutte le decisioni sull’operazione ex AMCM sono state prese dalla giunta e dal consiglio accettando alla cieca il prezzo proposto da RTI CMB, senza curarsi di confrontarlo con altre valutazioni. O no?
E attendiamo risposta sulla seconda metà delle nostre domande, riferite a cosa viene accettato in pagamento del (discutibilissimo) valore assegnato agli immobili da cedere. Un importo di 1.800.000 euro sarebbe pagato da RTI CMB con la realizzazione delle urbanizzazioni del comparto ad eccezione delle pertinenze delle funzioni private. Queste sono opere che per legge devono essere realizzate a cura e spese di chi costruisce, e cedute gratuitamente al comune: come possono mai essere accettate in pagamento? Un ulteriore valore di 2.985.000 euro sarebbe corrisposto da RTI CMB con la realizzazione di parcheggi di uso pubblico. Il piano urbanistico dell’ex AMCM approvato il 4 aprile prevede 484 posti auto complessivi, più o meno quanti ne esistono adesso. Però 356 posti passano a servizio dei fabbricati residenziali, del supermercato e degli uffici che saranno realizzati o recuperati da RTI CMB, di cui vanno a costituire dotazioni obbligatorie, che devono essere anche queste realizzate a carico di chi costruisce. A parte quelli semplicemente confermati a bordo strada, a disposizione della generalità di quel pubblico che attualmente utilizza il parcheggio resterebbe un centinaio di posti auto. Pagarli tre milioni, cioè trentamila euro ciascuno, appare decisamente caro. E poi, dove sono queste opere di urbanizzazione e questi parcheggi? Quali le loro caratteristiche e qualità? Un progetto, un computo estimativo ci sono? Anche su questi aspetti sono necessarie risposte chiare. E anche merita una risposta chiara chi oggi utilizza i quasi cinquecento posti auto disponibili nel comparto AMCM, e si chiede perché mai il Comune voglia sacrificare un patrimonio immobiliare di grande valore, anche economico, per ottenere il bel risultato di sottrarre alla generalità del pubblico la disponibilità di 350 posti auto. Ezio Righi - candidato Modena Volta Pagina
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