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Vi ricordate quando vi dicevano: ”Prendete il Bancomat, è gratuito”? E’ bastato che tutti lo avessimo in tasca perché diventasse a pagamento.
Da diversi anni, i governi, sostenuti dalle associazioni degli inquilini e dei proprietari di case, stanno promuovendo i contratti di affitto agevolato; un bel risparmio per gli inquilini sottratti al mercato, un risparmio per i proprietari per tassazione ed IMU agevolate, un bel guadagno per lo stato che ha così ridotto fortemente i contratti in nero; una bella favola dove tutti ci guadagnano.
Ma, come si sa, le belle favole, spesso, finiscono presto.
E il comune di Modena ce lo dimostra, ancora una volta.
Parliamo dell’IMU, la tassa sulla casa di cui molti comuni stanno rinviando il pagamento di giugno; Modena no.
IL GETTITO COMPLESSIVO DELLA SOMMA DELLA NUOVA IMU E TASI SARA’ INVARIATO
Ecco cosa recitava il tranquillizzante comunicato stampa del 27/02/2020 del Comune sulla manovra fiscale 2020: “Il gettito complessivo previsto con la “nuova Imu” corrisponde alla somma Imu e Tasi dello scorso anno e cioè 51 milioni di euro, con una rimodulazione delle aliquote negli spazi di autonomia lasciati agli enti locali”
In sordina, invece, arriverà una brutta sorpresa a molti proprietari di case, ma soprattutto ad alcune categorie. Vediamo come stanno le cose.
Fino allo scorso anno, per chi sceglieva gli affitti concordati, l’IMU era del 5.6, più uno 0.8 di Tasi; insomma, in totale, un 6.4. Nel 2020, la aliquota è balzata al 7.6, con un aumento del 1.2, quasi il 20% in più.
Lo stesso trattamento ed aumento anche per chi affittava a studenti con contratti di almeno 12 mesi.
Chi affittava attraverso l’Agenzia della casa aveva un’aliquota del 4 che ora passa al 5, con un aumento del 25%. Altro che “rimodulazione”!
E non è finita qui la vita dura per gli onesti. Dal 2017, è necessario anche “l’attestato di rispondenza” sottoscritto da una associazione abilitata: altri 30 euro totalmente inutili che vanno solo a foraggiare le associazioni.
In sintesi, i proprietari di case che hanno deciso di comportarsi nel modo “più sociale” vengono penalizzati; strano, no? O forse proprio no!
Da precisare che questo “ritocco” è stato deliberato mesi fa, quindi, non si dica che è colpa del Coronavirus, a meno che qualcuno, in comune, con molta preveggenza, non lo avesse già previsto…
Insomma, una bella bastonata per i proprietari più onesti.
MA C’E’ IL TRUCCO?
Si sa, è meglio che certe pillole siano indolori; a questo ci soccorre quanto previsto nelle modalità di pagamento; infatti, la prima rata o acconto Imu 2020 si pagherà con le aliquote previste dai Comuni per il 2019. La prima rata sarà quindi pari alla metà di quanto versato per Imu e Tasi 2019, mentre la seconda rata o saldo di dicembre 2020 sarà pagato sulla base delle nuove aliquote.
Ecco allora che molti non se ne accorgeranno, perché, quest’anno, nella rata di giugno non ci sarà l’adeguamento che viene rinviato al momento del saldo, in dicembre, mentre molti saranno impegnati a comperare il panettone.
Franco Fondriest