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L'idiosincrasia della maggioranza per l'opposizione

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Ma la svalutazione dell'opposizione e del suo ruolo, come inevitabile conseguenza, comporta la svalutazione di chi la contrasta


L'idiosincrasia della maggioranza per l'opposizione
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Quando andai in pensione, un carissimo amico e collega, inaspettatamente mi regalò un libro, cui, poi, ho dedicato frequenti riletture. Si trattava di 'La Politica' di Aristotele.

 Negli anni dopo la pensione, l'ho affiancato a diversi altri, nel mio approfondimento. Spaziando anche fra quelli, diciamo così, meno ufficiali come sono, invece, i testi sacri del marxismo, quelli gramsciani, e via di questo passo, per intenderci. Mi sono letto e riletto, fra altri, anche i testi di Pintacuda e del suo esperimento siciliano di scuola di politica. Nonché quelli più recenti che hanno accompagnato l'esperienza milanese di Pisapia e la sua 'rivoluzione gentile'. Non sono mancati gli scritti di Berlinguer nonché di Aldo Moro.

Non é che quelle letture mi abbiano fatto diventare sapiente e saggio, ma però mi hanno certamente reso più attento e capace di osservare gli avvenimenti politici che ho visto da vicino e mi hanno suggerito alcune chiavi per interpretare al meglio gli avvenimenti, le modalità della loro comunicazione e propaganda, e mi hanno illuminato per essere, al tempo stesso, un osservatore 'distaccato', un commentatore 'polemico' e un attivista convinto. Bel trio, certo migliorabile.

Dal giorno della pensione, tranne che durante i mesi estivi, che dedico quasi esclusivamente al riposo, alla salute ed allo studio, per tutto il resto dell'anno frequento con assiduità e dal vivo i lavori del Consiglio comunale.  Farlo é impegnativo e faticoso (ma non me l'ha ordinato il dottore) e mi mette nelle oggettive condizioni, quanto meno, di sapere di 'cosa si paria' ma soprattutto di osservare, in questo caso con un'ottica professionale, 'come' si comportano i diversi membri del Consiglio, dal sindaco in giù.

Li osservo 'come' si muovono nell'Aula, quanto ascoltano gli interventi altrui, il tempo che passano su fb coi portatili messi a loro dissipazione (succede anche questo) gli abboccamenti che cercano fra di loro ed anche altro.

Molti sono gli spunti interessanti che ne traggo, ma qui, ciò che mi interessa sottolineare é il comportamento che la maggioranza agisce nei confronti dell'opposizione: come la considera nei fatti e nelle parole che spende. In realtà ed onestamente vi é da dire che non tutti i Consiglieri agiscono nello stesso modo: ve ne sono molti che intervengono in Aula solo quando si affrontano argomenti di loro pertinenza: quando di parla di scuola, di sanità, o di altre tematiche amministrative di cui sono competenti. Altri che intervengono solo ogni qualvolta muore un Papa (si fa per dire) ed altri ancora che intervengono per semplice desiderio di dire qualcosa e ripetono e ripetono cose già dette da altri, senza neppure preoccuparsi di sottolinearlo.

Ovviamente, dato il loro numero e soprattutto il fatto che 'sono' la maggioranza, dedico molto interesse ad osservare i Consiglieri del Pd, in particolare i loro capigruppo, susseguitisi nei 4 anni e specialmente il sindaco.

Se si escludono i doverosi momenti di liturgia istituzionale, sempre uguali a se stessi e tuttavia indispensabili, con le prevedibili dichiarazioni di voto, gli interventi a supporto di tesi che é reso impossibile discutere, ciò che vado osservando con maggiore attenzione é l'atteggiamento che la maggioranza, parrebbe in questo caso senza distinguo, mantiene inalterata nel tempo, indipendentemente dagli argomenti, nei confronti dell'opposizione.

Si tratta, per dirla in sintesi, di un'esclusiva opposizione all'opposizione. Senza alcuna apertura al dibattito. Figurarsi al confronto.

E questo,  nonostante l'opposizione consigliare, in verità, sia molto ma molto blanda. Al limite della remissività.

IL VENTAGLIO DELLE OPPOSIZIONI

Brevemente, perché la cosa non incide troppo sulla riflessione che desidero fare, osservo la prevedibilità dell'opposizione della 'destra' che, scritto con rispetto ma con altrettanto amor di verità, appare più pregiudiziale che di merito. Non me ne abbiano a male i Consiglieri di quella parte, ma riflettano sul fatto che, a prescindere dall'evidenziare le tematiche di loro interesse (i fenomeni migratori in primis), seppure argomentino con fervore oratorio le loro opinioni, anche veementemente quando qualcuno tende a snobbarli, non realizzano di fatto alcuna incisività, neppure comunicativa. E talvolta, su temi vitali, quali la legge regionale sull'urbanistica, si esprimono come la maggioranza.

Osservo l'inesistenza della Lista Montanini, a prescindere dall'indubitabile correttezza e cordialità dell'unico consigliere. Non aggiungo nulla a quanto ho già scritto sul comportamento dei 'miei' ex-sodali di Per me Modena, che ho già criticato a sufficienza per aver invalidato l'ipotesi progettuale che diede vita alla lista.

I 5stelle... Un bel problema inquadrarne compiutamente il comportamento che è  oppositivo nei confronti di una maggioranza che li considera come fumo negli occhi, e tuttavia ancora troppo superficiale.

Eppure, nonostante sia possibile immaginare che, così come fa un semplice osservatore come me, questa maggioranza possa credere, ragionevolmente, che l'opposizione che c'é non potrà essere in grado di pregiudicarne le decisioni, essa non perde occasione per stigmatizzarla, per rappresentarne l'inconsistenza progettuale, l'impreparazione...

Fra l'altro, commettendo l'errore, evidentemente non considerato a sufficienza (per ignoranza?), che la svalutazione dell'opposizione e del suo ruolo, come inevitabile conseguenza, comporta la svalutazione di chi la contrasta. Non é il caso di richiamarsi al discutibile 'tanti nemici, tanto onore' ... però.

 LA REAZIONE

Sindaco e Consiglieri di maggioranza perdono troppo spesso le staffe, più di quanto sarebbe congruo alla sacralità dell'Aula, che non é un bar e neppure una bacheca Facebook.

A proposito di quest'ultimo social, sembra il caso di osservare che, analogamente a quello istituzionale, nei confronti di chi utilizza questa piattaforma come un luogo di dibattito, e che 'dissente' da alcune scelte che l'amministrazione ha preso, prende o sta per prendere, un comportamento altrettanto demonizzante viene tenuto anche da parte di chi appoggia, fa parte o ha fatto parte in passato delle compagni amministrative che si sono susseguite negli anni. Pare una chiamata a raccolta di 'sostenitori' che prescindono dal contenuto e dal merito. Non tutti, certo, ma comunque non sono pochi. E spesso si tratta di confutazioni superficiali, non supportate da specifiche competenze (quelle, ad esempio, che derivavano dalle decine e decine di funzionari di partito che contribuivano ad orientare la conoscenza e la competenza degli amministratori ... che oggi, e non é un bene, non ci sono più). Capita di leggere critiche improvvisate a comunicazioni prodotte da cittadini che hanno dedicato tempo, studi e vita ad approfondire tematiche specifiche, solo perché non sono allineate ai superiori poteri.

PIGHI

Si leggano queste righe, ad esempio, e le leggano soprattutto coloro che non frequentano la mia pagina fb perché è da lì che le ho prese integralmente. Poi si  rifletta sul loro significato, prima di tentare di attribuirne la paternità, che svelerò solo in seguito. 'Hanno il monopolio assoluto e, se non fai come dicono loro ti denunciano. Dopo anni vieni assolto. Non importa. Peggio per te che non hai seguito il monopolio assoluto che costoro pensano di avere nel distinguere il bello dal brutto, il legale dall'illegale, l'opportuno dall'inopportuno, quello che si deve fare da quello che non si deve fare'. A chi sono rivolte queste parole? Chi ha il 'monopolio' citato?

Potrebbe anche sembrare strano, ma a scrivere queste frasi é il nostro ex-sindaco Giorgio Pighi, che deve essersi dimenticato di essere stato proprio lui, negli anni scorsi, a pretendere di esercitare quel monopolio di cui accusa altri, nella fattispecie chi ha criticato il progetto Sant'Agostino, partorito, all'epoca, nel chiuso di una stanza di potere, col ministro Rutelli e Landi. A chi lo ha contestato per i chioschi, per la disattenzione alla mobilità, per il parcheggio sotterraneo e l'autodromo di Marzaglia alla Città Futura etc. e che, adesso, incalzato da voci competenti, disinteressate a percorrere carriere politiche, difende le sue scelte, non nel merito della loro funzionalità, della loro congruità rispetto alle priorità cittadine, bensì appellandosi alla 'legittimità' (alla legalità, insomma) delle sue decisioni, che va ripetendo come fosse un mantra assolutorio. La politica che, se non é illegale, va tutta bene, insomma.

SILENZIARE

Chi non é d'accordo con le scelte che la maggioranza, sia chiaro, nel suo diritto, assume o intende assumere, se si dovesse accettare la logica di questi difensori, a loro dire, dell'ortodossia istituzionale, potrebbe e dovrebbe limitare la sua scelta a due esclusive condizioni: osservare e silenziare le loro opinioni, magari cambiare città oppure prendere in mano un'agenda, segnarci sopra le occasioni di critica e portarsela dietro il giorno delle elezioni, un giorno ogni 5 anni. Nel mentre, osservare e basta, magari anche la realizzazione di decisioni dalle quali non si potrà tornare indietro.

Certo che sarebbe interessante conoscere l'idea che si sono fatti, quest'ultimi Amministratori e 'simpatizzanti', del ruolo che l'opposizione può e deve mantenere. Deve, prima di farlo, chiedere l'autorizzazione a chi 'governa' la Città, quando decide di manifestare una propria originale ed autonoma decisione? Ed ancor prima di farlo, deve preoccupasi di non nuocere troppo? E, ancora, come l'opposizione istituzionale, deve comportarsi anche quella dei cittadini, più o meno organizzati che siano?

Vorrebbero un'opposizione, rappresentativa o no che sia, che si mantenga un pò in disparte, che non disturbi troppo il manovratore? che non dica alcunché di critico, anche quando si accorge che sta morendo d'inquinamento e vede proporre nuove strade e nuovi poli di traporti? che vede nominati ai vertici delle Aziende di cui è cooproprietario, che hanno mille problemi per adeguarsi alle nuove necessità esclusivamente (è così in tutti, tutti i casi) i suoi uomini e donne di partito, indipendentemente dal fatto che siano e meno competenti della materia di cui andranno ad occuparsi?

Beh... io credo che questo tipo di comportamento e di logica si inquadri a pieno titolo come idiosincrasia al confronto col dissenso. E credo anche che quando un'amministrazione si ammala di questa patologia, l'unico rimedio possibile sia di cambiarla.

Giovanni Finali


Giovanni Finali
Giovanni Finali

Educatore e Formatore, poi Coordinatore degli Educatori professionali del Comune di Modena, ha terminato la carriera presso la stessa Amministrazione in qualità di Istruttore Direttivo c..   Continua >>


 


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