Modena, le contraddizioni di una città ricca e genuflessa
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Modena, le contraddizioni di una città ricca e genuflessa

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Siamo la città dal governo genuflesso, anche fuori quaresima, alle oligarchie dei poteri forti privati e cooperativi, finanziari che decidono delle nostre vite


Modena, le contraddizioni di una città ricca e genuflessa
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La sicurezza in centro storico? Sicuramente per il sindaco Mezzetti e la sua ciurma di assessori, per i comuni cittadini ne avanza poca: se la godono tutta loro.
Molte zone della città sono in balia di spacciatori, prostitute e gang giovanili e non, tutti gaglioffi, extra e no, dotati del coltello di ordinanza e di una aggressività impunita.
Una città in balia dell'interminabile valzer della ipocrisia che mette un velo su tutto, riduce e satura le ferite da coltellate, seppellisce in silenzio e contrizione le salme dei morti ammazzati e si fa lo spritz serale, sniffate di coca e sesso negli androni nelle piazzette affollate maleodoranti di pizza e vomito.

Siamo una città ricca, traboccante di bar, ristoranti stellati, boutique alimentari, negozi etnici opachi, scarpe e vestiti da mutuo in banca, suv esagerati, dove non trovi un bagno pubblico e se ti scappa la pipì devi mendicare la chiave della toilette al barista acido e infastidito. E spendiamo con allegria e leggerezza 100 milioni 'de noatri' per un contenitore chiamato Ago (ma non l'Agostini della Mv) senza sapere cosa conterrà oltre le chiacchere costosissime finora prodotte, mentre si privatizza senza controlli la cura degli anziani in stalli somiglianti a linde carceri.
Siamo la città che si sviluppò sulle basi del riformismo socialista emiliano inventato da sindaci che avevano la licenza elementare, ma che in seguito non ha saputo produrre una classe dirigente dignitosa, neppure se diplomata o laureata.
Siamo la città dove vivere in certi quartieri di periferia equivale alla emarginazione sociale e a essere cittadini di serie B che devono litigarsi le panchine nei parchetti con delinquenti extra che minacciano di farti la ghirba: una galera sociale.
Siamo la città dal governo genuflesso, anche fuori quaresima, alle oligarchie dei poteri forti privati e cooperativi, finanziari ed immobiliari che decidono delle nostre vite mentre noi dovremmo solo chinare il capo e mangiare quella minestra.
Ma che importa: il turismo cresce, abbiamo regalato i 18 milioni pubblici del Museo casa Ferrari alla bisognosa Ferrari che finalmente li fa rendere, per sé, e messo in un angolo la misera statua del Pavarotti/Abbatantuono per non farla vedere troppo visto come è, ma dato che è regalata tutto fa brodo... Per i tortellini da 400 euro a pasto, coperto compreso.
Roberto Vezzelli - ex presidente Legacoop

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