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Monumento al migrante? Specchio della cultura fananese di Muzzarelli

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Dovrebbe sapere che qui da noi, in Italia, in Emilia, e anche a Modena, esistono gli Istituti d'arte, le Accademie d'arte, e le l'Università dove si studia


Monumento al migrante? Specchio della cultura fananese di Muzzarelli
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L’ex assessore Daniele Sitta ha trasmesso a Muzzarelli la sua idea di “cultura”. Tra virgolette perché cultura non si addice a tutti. Quando c’è qualcosa di sbagliato, di pressappoco, o fatto male, purché gli dicano che è gratis, per Muzzarelli è un godimento. Che poi proprio gratis in ciò che fa, non c’è mai nulla. Anzi, semmai nel settore della cultura paga prezzi strampalati. La statua di Pavarotti, il Comune di Pietrasanta per “sbolognarla” da quel territorio, la regalò al Comune di Modena, ma se ricordo bene costò 25mila euro di trasporto e basamento. Il basamento è ridicolo e non vale più di un penny, mentre per il trasporto, penso che si potesse fare con poco più di mille euro.

Sempre che questo non sia avvenuto con una carrozza dorata trainata da cavalli degni della maestà imperiale Gian Carlo Muzzarelli, e provenienti dalla Scuola di Equitazione spagnola di Vienna, nota per i suoi celebri cavalli Lipizzani che nel 2015 è stata dichiarata patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’Unesco.

E’ grave per noi e per chi verrà dopo di noi, il lascito artisticamente fastidioso che le amministrazioni degli ultimi decenni hanno imposto alla città. Se facciamo un ripasso dei monumenti a Modena, sono uno peggio dell’altro. Muzzarelli, a differenza dei suoi più recenti predecessori, non s’è accontentato, come gli ex sindaci Del Monte, Barbolini e Pighi, di lasciarci un solo obbrobrio pubblico: no, lui vuole sempre strafare, e alla statua di Pavarotti (inguardabile) ha aggiunto il Monumento al Migrante. Monumento che se lo vedessero i migranti, almeno quelli modenesi, sarebbero ben felici di essersene andati.

Muzzarelli non riesce a staccarsi dal paesello di Fanano: lì c’è la sua cultura, la sua formazione culturale e politica. Amministra Modena come se fosse ancora sindaco di quel paesello, che è ridente, ma che non ha scuole superiori, non ha musei, teatri, accademie d’arte; insomma non ha nulla di tutto quello che serve a formare un amministratore pubblico: e questo è il risultato. Eppure le notizie arrivano anche a Fanano. Dovrebbe sapere che qui da noi, in Italia, in Emilia, e anche a Modena, esistono gli Istituti d’arte, le Accademie d’arte, e le l’Università dove si studia storia dell’arte. Dovrebbe pur sapere che produrre arte è un mestiere che ha scuole e corsi di studio appostiti, come fare l’avvocato, il medico, e una qualsiasi altra professione. La domanda è: Muzzarelli, come fa per l’arte, per le mostre e i monumenti, pensa di poter scegliere lui anche i medici, gli architetti e i professionisti di altre categorie? Se sì, siamo alla follia, e se per le altre categorie non lo fa dovrebbe spiegare con quale titolo nel settore dell’arte sceglie mostre e monumenti, dal momento che tutto questo fa parte di una professione uguale a quelle citate. Alla statua di Pavarotti e al fallimento delle mostre al Mata si aggiunge il “Monumento al Migrante” che viene a far parte di una serie di schifezze artistiche inguardabili che sono la vergogna di una città che ha dato all’arte importanti artisti e operatori. Il regime comunale ha sempre ignorato i professionisti modenesi che operano nel campo dell’arte per favorire dilettanti e improvvisati, purché allineati alla loro ideologia ormai condannata dal buonsenso e dalla storia: e speriamo dagli elettori il 26 maggio.

Adriano Primo Baldi


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