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Se la Lega candida i sistemici e gli amici del Salotto (Pd) Aggazzotti

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Francamente se il cambiamento è ritrovarmi i citati arnesi del regime Muzzarelli non ci sto e spero che Modenamoremio e il Salotto Aggazzotti siano il passato


Se la Lega candida i sistemici e gli amici del Salotto (Pd) Aggazzotti
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Mi accingevo a scrivere della politica modenese, ma mi sono imbattuto in questa lezione di Massimo Carpegna ...

Leggo in questa mattina assolata l’editoriale di Adriano Primo Baldi su 'la Pressa' (che trovate nel Commenta) nel quale si spiega quella che per lui è quasi una certezza: alle prossime Amministrative vincerà nuovamente il Partito Democratico.

C’è sempre da imparare, ma da chi sa. Io una certezza l’ho, e la dico in modo affettuoso: Massimo Carpegna del mio articolo non ha capito niente, oppure cerca di compiacere uno o due capi Lega (con i quali ho avuto una piccola polemica), dai quali è stato candidato. Mi pone una serie di domande come se io avessi detto o scritto il contrario di ciò che lui mi chiede, ma ha voluto far vedere in questo modo che la sua fede leghista, anche se recente, esiste, e per le prossime amministrative ha assegnato il 51% alla sola Lega.

In più ha tutta l’aria di insegnarmi, senza però essere stato sui banchi di scuola. Mi pone una serie d’interrogativi che mi accompagnano da sempre e per i quali, a differenza del mio “insegnante”, mi spendo da trent’anni, e non come nel suo caso da trenta giorni.

Ho scritto che vincerà Muzzarelli a rimprovero di chi non si rende conto che per contrastare un sindaco che combatte usando un carro armato, bisogna avere armi adeguate: solo un bimbo scemo può affrontarlo “armato di uno stuzzicadenti ... ”. Le mie espressioni, decontestualizzate dal resto, o inframmezzate dalle sue domande, assumono tutt’altro maldestro significato ... ho scritto che tutta la stampa e gli enti di seconda elezione, le coop e molte aziende sono a favore di Muzzarelli. Ho posto un problema di organizzazione ai partiti di minoranza, esortandoli a darsi adeguati strumenti di comunicazione.

Diversamente, stando così le cose, il 99% di probabilità è che vinca Muzzarelli.

Già dalla prima “assolata mattina” si può osservare, sempre con affetto, che all’uomo Lega, Massimo Carpegna, saltato solo da un mese e mezzo di corsa sul Carroccio del vincitore (con una culata che gli deve aver rotto l’osso sacro), nella fretta di dirigersi verso il Consiglio comunale, non si è preoccupato dell’esposizione al sole, e la qual cosa gli ha procurato danni. Diranno gli esperti se sono irreversibili.

Il cielo s’è velato di qualche nuvola. Ci assegna l’un per cento di possibilità nella competizione con Muzzarelli, ma i modenesi non sono stupidi e conoscono benissimo il detto “una mano lava l’altra e tutte due fregano il sapone” che ha portato in dono 22.570 euro da parte di Muzzarelli alla Fondazione cattolica San Carlo. Soldi nostri, per intenderci. Scrive il leghsita.

Io non ho scritto che ritengo i modenesi stupidi, e chiunque lasci intendere in modo più o meno subdolo, questa scemenza, compie una scorrettezza, diciamo così. Da come scrive Carpegna, sembra che sia lui a denunciare lo spreco di 22.570 euro in una mostra al San Carlo. Cifra riportata senza virgolette (Soldi nostri, soldi pubblici, l’ho scritto io in modo indignato portando l’esempio della fregatura del sapone). Ho denunciato questo spreco fin da quando la mostra è stata inaugurata. Il fulminato Carpegna sulla via della Lega, nei trent’anni che sta a Modena e nei cinque ultimi di governo Muzzarelli, non ha mai preso una posizione su un problema politico-sociale. Mai. Mentre c’è chi tutti i giorni ha lavorato contro la mala politica di Muzzarelli, e tra questi ci sono anch’io. Che Carpegna voglia dimostrare (come tutti i parvenue) una fede leghista quasi fanatica, rilevando che nel mio scritto non ho tenuto conto di ciò che mi pone in forma di domanda, quando le risposte ai suoi interrogativi sono tutte inglobate nel mio scritto, poiché vado a parare proprio nella necessità di far perdere Muzzarelli per porre rimedio a un “Sistema Modena” che io ho sempre combattuto, è da parte sua presuntuoso, e sempre affettuosamente, anche indisponente.

Del nostro leghista dalla corsa all’iscrizione del partito vincitore, in contemporanea con la candidatura, ne va apprezzata la modestia di non aver chiesto a pochi mesi dalle elezioni, assieme alla tessera della Lega, anche la candidatura a sindaco per il merito di essersene sempre fregato dei problemi della città, mentre noi lavoravamo per cambiare le cose pagando di persona. Lavorava anche lui, ma al Salotto Aggazzotti, tanto da inserire la sua opera presso il nefasto Salotto, tra i titoli artistici del curriculum personale.

Si tratta di un Salotto sostenuto da Gian Carlo Muzzarelli, che incassa soldi dal Comune, così come li incassa Modenamoremio. E’ un salotto che ha realizzato una scandalosa Traviata al lambrusco, e altre  iniziative “d’arte” da far rabbrividire. Uno bravo l’hanno avuto per un concerto, ma non è più ritornato. Mi ha spiegato come lo pagavano. Quando va bene, usano una cantante tramontata da un pezzo per avallare il loro dilettantismo. Artefice di siffatto ambiante artistico è un’ex venditrice di carni insaccate, Sabrina Gasparini, passata in seguito alla vendita di pelletterie. La prima uscita pubblica della Lega in vista della campagna elettorale si è tenuta proprio al Salotto Aggazzotti. Leggendo la notizia sobbalzai sulla sedia. Scrissi della mia perplessità ma Enrico Benini mi rispose che lo affittano. Di posti ne affittano anche da altre parti ma ho ascoltato Benini senza farla tanto lunga.

L’improvvisato leghista, scopritore da un mese e mezzo dei problemi per i quali mi batto da anni, mi ha posto interrogativi relativi a questioni serie come se io le avessi negate, o trascurate, invitandomi a prenderne coscienza: è una furbata che non passa, né per i candidati, né per gli eventuali eletti. Carpegna è collaboratore di un Salotto Aggazzotti, dal quale io e il giornale Prima Pagina, oggi La Pressa, abbiamo subìto scriteriati attacchi pubblici al punto che il sindaco Muzzarelli si dovette scusare con un comunicato stampa. Oggi quel Salotto si prepara forse a servire quello che Carpegna dice essere il vincitore. Che la Lega abbia preso in affitto il Salotto Aggazzotti è poco male, ma con un suo collaboratore dentro non mi piace. Io il pericolo amministrativo Muzzarelli, l’ho descritto tutti i giorni dall’inizio della legislatura assieme a Prima Pagina.

Caro Baldi, sicuro che tutti, ma proprio tutti non abbiano desiderio d’aria nuova?  In quanto alle politiche salviniane sull’immigrazione, sicuro che tutti, ma proprio tutti siano felici di questa sorta di coprifuoco obbligatorio quando cala il Sole? Di vedere una splendida gemma dell’Emilia sempre più in degrado? D’osservare certi quartieri trasformati in terre di frontiere senza legge? Di constatare con amarezza che l’appartamento pagato con trent’anni di mutuo non vale più nulla, assediato da prostituzione e spaccio? Si domanda Carpegna.

Se avessi scritto che vanno bene queste cose che il nuovo consigliere comunale, Massimo Carpegna, mi mette in forma di domanda, sarei suonato, per non dire peggio. Ho scritto con timore, con forte delusione, e con apprensione, che Muzzarelli può essere rieletto per la forza degli strumenti che ha, e per l’uso sconsiderato che ne fa a cominciare dai giornalisti distaccati per la sua personale campagna elettorale.
Carpegna con le sue domandine fa un giochetto da prima elementare di un quartierino etnico di periferia.

Sono trent’anni che critico il Pci - Pd. Quando noi, non noi della Lega, io non ne faccio parte, l’ho soltanto votata e non ho mai chiesto l’iscrizione, ma quando noi, intendo noi oppositori, pochi a dire il vero, e con pochi strumenti, abbiamo messo il nostro impegno al servizio della collettività contro la politica di Muzzarelli, al Salotto Aggazzotti erano fiancheggiatori della disastrosa politica culturale del Comune, e si godevano gli incarichi di Muzzarelli e la collaborazione di Carpegna.

Sappia, il nuovo candidato, che io non ho bisogno di accreditarmi con nessuno. Ho ricevuto due proposte di candidatura per le quali ho ringraziato dicendo che non sono interessato nemmeno a entrare in Consiglio comunale. Il mio articolo è stato un appello ai partiti di opposizione a dotarsi di strumenti, anche minimi, per combattere un sindaco che controlla tutto. L’ho scritto in modo chiaro e circostanziato, e se qualcuno non lo capisce o è in malafede, in fondo alla via Fratelli Rosselli c’è un istituto al quale si può rivolgere.

Baldi non sarà d’accordo, ma assegno un 20 per cento alla Lega, anche perché dalla parte del PD si continua a dire che l’emergenza criminalità e sicurezza non esiste: è una percezione! Non ho mai scritto che l’emergenza criminalità è una percezione come dice il Pd.

Sicuro che a tutti, ma proprio a tutti stia bene quello che Baldi definisce il “Sistema Modena?” Non ho mai neanche pensato che sta bene a me e a tutti questo Sistema Modena.

Assegno alla Lega un altro 10 per cento di preferenze, di crocette segnate da quelli che ne hanno le tasche piene del “nepotismo” e vorrebbero più meritocrazia ed una differente visione della Città, per liberarne le immense energie. Non ho mai detto che non voglio meritocrazie e che non voglio una “differente visione della città”. Io sostengo (non da un mese e mezzo, ma da sempre), che si devono premiare i capaci e non i lecchini …

E siamo al 31 per cento. Insieme all’amico Soranna sono stato tirato in ballo per la questione della Mostra “Mutina Splendidissima”, definita da Baldi “l’unica fatta bene”. Non lo metto in dubbio ma, suvvia, Siamo seri! Prima Soranna, e poi il suo amico Carpegna, da cortigiano, si sono tirati in ballo da soli. Siamo seri l’ho scritto io riferito a Massimo Carpegna, ma una sola volta non basta.

Avrei capito un’esposizione di sei mesi sulle opere di Caravaggio o le macchine di Leonardo, non per i pochi reperti romani che ho potuto osservare. Da come Carpegna descrive la mostra “Modena Splendidissima”, è evidente che non l’ha vista. Può informarsi su internet. Fa prima a dire che ha voluto compiacere i suoi capi: Soranna e Vernole che l’hanno criticata. Non si fa polemica su cifre giuste, ma semmai su quelle di cui l’organizzazione non ha dato conto. Soranna è andato dietro a 200mila euro dei quali non c’era nulla da dire e gliene sono passati sotto il naso 400mila.

Naturalmente questa è la mia opinione, ma se confronto il costo della mostra con l’afflusso di visitatori extra scuole in gita… Una mostra di “Leonardo o Caravaggio”, ma che paragone è con 600mila euro? Ma mi faccia il piacere (alla Totò). Non si paga nemmeno l’assicurazione. Il problema di una mostra non è la sua durata e nemmeno il numero di visitatori. Sempre che non si faccia come al Mata con “Il Manichino” che la sventolavano portatrice di turisti da tutto il mondo: un inganno consapevole nel quale sono caduti Muzzarelli e Cavazza. La prima mostra a Milano di Francis Bacon non ha avuto quasi nessun visitatore, e quella di Egon Schiele alla Fondazione Mazzotta, pochissimi ... poi, se facciamo il confronto “costi” ricavi con l’Istituto Vecchi – Tonelli, lo dovremmo chiudere all’istante e magari trasferire al Salotto Aggazzotti. Naturalmente va invece difeso e incentivato.

Assegno a questa voglia di “grandezza” con i piedi per terra, senza sprechi e favori, un altro 20 per cento. Arriviamo al 51: vittoria! Carpegna ha annunciato da qualche tempo nella sua pagina facebook di candidarsi con la Lega. Prima ancora della presentazione ufficiale della lista da parte degli organi direttivi. E’ questa la democrazia della Lega: un amico o due e sei candidato? Se è così, vale la pena di occuparsi un pochino meno di Muzzarelli e di più della Lega, giacché con il 51% assemblato da Carpegna solo al Carroccio, sarà il partito vincitore senza bisogno di alleati. L’idea di ritrovarmi tra i piedi gli organismi beneficiati da Muzzarelli come Modenamoremio o il Salotto Aggazzotti con dentro il “consigliere comunale” Carpegna, ma anche senza Carpegna, mi fa venire l’orchite. Francamente se il cambiamento è di ritrovarmi i citati arnesi del regime Muzzarelli, utensili di un cambiamento di bandiera che si prepara a mettersi al servizio del nuovo vincitore assieme ai suoi collaboratori di prima, portati addirittura in Consiglio Comunale, un momento di riflessione si deve fare. Il pericolo di passare dalla padella alla brace, almeno in questo caso, c’è. Se il buon Dio mi conserva la salute, sarò qui anche dopo le elezioni, e spero che Modenamoremio e il Salotto Aggazzotti, finanziati dal Comune, sia il passato. Ho ancora molto chiaro il ricordo di quando deridevano il nostro giornale e ironizzavano sulle nostre critiche a Muzzarelli …

Adriano Primo Baldi


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 


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