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Aimag nelle mani di Hera, bordata M5S Modena contro il Pd: 'No alla svendita'

Aimag nelle mani di Hera, bordata M5S Modena contro il Pd: 'No alla svendita'

Alla vigilia del voto nuovo attacco 5 Stelle: 'Aimag deve restare un'azienda pubblica, autonoma e sotto il controllo dei Comuni soci'


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'In questi giorni, diversi Comuni dell’Area Nord della provincia di Modena si apprestano a votare un passaggio cruciale e potenzialmente irreversibile nella vicenda Aimag-Hera. Un voto che avviene nel silenzio generale dei partiti, divisi al loro interno, e segnato da gravi contraddizioni, come il clamoroso voltafaccia della sindaca Budri e del centrodestra mirandolese: contrari alla svendita prima delle elezioni 2024, favorevoli subito dopo. Il Movimento 5 Stelle, in tutte le sue componenti provinciali, ribadisce con forza la propria posizione: Aimag deve restare un'azienda pubblica, autonoma e sotto il controllo dei Comuni soci. Sosteniamo tutti coloro che da anni si battono per tutelare questa eccellenza del territorio'. Così, in una nota, Massimo Bonora, coordinatore provinciale M5s Modena, insieme a Mattia Veronesi, referente Area Nord Modena.
'L’accordo proposto prevede l’aumento della partecipazione di Hera dal 25% al 41% e la possibilità di nomina della metà del Cda. I Comuni manterrebbero formalmente il 51%, ma nei fatti si tratta di una privatizzazione mascherata: un colpo di mano che svende un patrimonio da oltre 400 milioni di euro, costruito con risorse pubbliche. Hera punta al controllo operativo di Aimag senza assumerne la maggioranza. Una manovra inaccettabile, che consegna servizi fondamentali come acqua, rifiuti e gas alle logiche del mercato.
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Servizi che devono restare pubblici, efficienti e vicini ai cittadini. L’Antitrust ha aperto un’istruttoria sull’operazione, che porterebbe Hera+Aimag a controllare oltre la metà del mercato del gas nel modenese. Intanto, i Comuni soci non hanno ancora approvato il bilancio 2024 di Aimag: come si può procedere senza dati aggiornati? Un’opacità inaccettabile. Inoltre, la perdita del controllo pubblico precluderebbe l’affidamento diretto dei servizi, imponendo gare europee con il rischio di perdere occupazione, qualità e valore economico locale. Le garanzie offerte sono insufficienti: finché Hera avrà il controllo gestionale, il controllo pubblico resterà solo formale'.

La cronistoria

-2009: Hera entra in Aimag con il 25% come socio finanziario, senza poteri gestionali;
-2011–2023: Aimag opera con maggioranza pubblica garantita da un patto fra i Comuni;
-Dicembre 2024: proposta l’aumento di capitale riservato a Hera fino al 49% e ridefinizione della governance;
-L’operazione viola il D.Lgs. 175/2016 e il D.Lgs. 36/2023, che impongono gare pubbliche in caso di modifiche rilevanti del controllo societario;
-Atersir ha ribadito nel 2021 e 2023 che Hera deve restare socio finanziario senza ruolo operativo;
-2025: Corte dei Conti e Anac segnalano rischi giuridici e contabili: danno erariale, svalutazione delle quote pubbliche, lesione della concorrenza, contenziosi.

La posizione M5S

'I servizi essenziali non si svendono.
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Acqua, energia e rifiuti non sono merci, ma beni comuni da proteggere. L'operazione calpesta la volontà popolare, espressa in 3 referendum a Carpi (2008, 2011, 2017), distrugge un modello virtuoso di gestione pubblica e partecipata, espone i Comuni a gravi rischi economici e legali, riduce il potere decisionale dei territori, manca di trasparenza, confronto pubblico e partecipazione. Occorre fermare subito l’operazione, ripristinare trasparenza, dati e confronto pubblico, rafforzare l’assetto pubblico e partecipato di Aimag. Il Movimento 5 Stelle sarà sempre al fianco di cittadini, comitati, sindaci e consiglieri che difendono Aimag e il futuro dei nostri territori'.
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