'Modena, l'insicurezza dilagante è un freno per ogni tipo di attività'
Maria Grazia Modena: 'Mezzetti ha sbagliato a non coinvolgere il Comitato Modena merita di più'
'Però, anche restando sul pezzo ci sarebbero tante considerazioni da fare. Una prima riflessione riguarda cosa è diventata Modena, il centro storico, in questi anni, che si accende solo nei fine settimana. Si è capovolta una situazione antica e di equilibrio, sono sparite tante attività commerciali storiche e molti servizi (ferramenta, coltellerie, giardinaggio, giocattoli e servizi infanzia) a discapito della vivibilità e degli anziani, sostituiti dall’indiscriminata e selvaggia invasione delle attività di ristorazione. Se Milano è la Città da bere, Modena è sicuramente diventata la Città dove si mangia e poco altro. Questa piega è stata favorita da mirate sovvenzioni economiche (vedi l'ultima convenzione con associazioni di categoria e comune) e da un lassismo ormai quinquennale che, erede anche del periodo covid, non è stato riportato alla normalità normativa. Vedi dehors, concessioni facili di aperture senza requisiti essenziali (es. bagni, accesso disabili, canne fumarie) e da mancati, carenti o non funzionanti controlli su rumore, orari di apertura, servizi igienici, ecc. Oltretutto, questo lassismo, questo bailamme ha messo in discussione il valore stesso delle abitazioni - continua la Modena -. La seconda riflessione riguarda gli spettacoli, che a Modena vengono spacciati per avvenimenti culturali, concentrati anch’essi nelle ore serali dei fine settimana, nei quali si riversa una quantità di utenti esterni. Risultato, ogni fine settimana i parcheggi limitrofi al centro di sera sono presi d'assalto e il centro storico diventa un incontrollato luna park, dove la violenza e disagio giovanile (ormai grave non solo il problema droga ma alcolismo, specie femminile) la fanno da padroni'.
'Allora ci si chiede basterà mettere pace, indispensabile e dovuta per il rispetto dei diritti di ciascuno, tra esercenti e residenti, oppure occorrerebbe anche domandarsi se non sia più opportuno pensare ad un qualche decentramento delle attività ludico-gastronomiche fuori dal Centro storico in posti facilmente raggiungibili, con parcheggi e sufficientemente lontani dalle abitazioni per non disturbare la vita normale. Per non parlare poi della qualità del turismo che queste attività comportano e condizionano, una specie di mordi (anzi mangia) e fuggi del tutto improduttivo e con nessuna ricaduta sul benessere della Città. Comunque, da qualsiasi punto di vista si osservino i problemi di Modena, il più importante e urgente da risolvere è indubbiamente la grande insicurezza, presente ovunque e dovunque, in quanto condiziona da freno per tutto il resto. Ma di questo se ne parlerà lunedì in Consiglio Comunale dove verranno discusse due mie interrogazioni riguardanti la mancata applicazione del Patto per Modena Sicura, stipulato da Sindaco Muzzarelli, Ministro e Prefetto, che a quei tempi era la dottoressa Camporota, attuale assessore alla sicurezza, patto ora scaduto, ma che essendo stato rinnovato chiediamo l’impegno del Sindaco a realizzato il più presto possibile'.
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