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I 21 comuni soci di Aimag provvedano al più presto a nominare un nuovo Presidente del Patto di sindacato al fine di riprendere un dialogo costruttivo con società “simili” e vicine come ad esempio TEA, in modo tale da mantenere AIMAG autonoma e renderla più forte ed al servizio del nostro territorio. La così definita “bassa” merita rispetto e maggiore considerazione.
Così i Consiglieri Marian Lugli (Fratelli d'Italia), Giorgio Cavazzoli (Centrodestra finalese, consigliere Ucman) e Stefano Venturini (Crescere Cavezzo e Consigliere Ucman), a commento delle recenti dimissioni da Presidente del patto di sindacato dei “comuni” soci di AIMAG da parte del Sindaco di Carpi Alberto Bellelli. 'Un fatto rispetto al quale deve essere fatta un’approfondita riflessione da parte di tutti i comuni e da parte di altre realtà quali società e Fondazioni che detengono le azioni della Multiutility' -affermano i Consiglieri convinti che Aimag costituisca un importante patrimonio per tutto il territorio dell'area nord in cui è radicata -
E a tracciare alcuni spunti e punti di riflessione sono gli stessi Lugli, Cavazzoli e Venturini
'Di recente è stata proposta ad AIMAG l’acquisizione da UNIECO in “liquidazione” (l’equivalente del fallimento per una Coop) del “ramo” di azienda UNIECO AMBIENTE. L’investimento avrebbe comportato sicuramente un ingente “impegno” finanziario e patrimoniale per AIMAG ma nel contempo avrebbe permesso alla Multiutiluty di fare un “salto di qualità” notevole sia in termini dimensionali sia dal punto di vista dell’allargamento del business. Aimag ha “incassato” in febbraio il parere negativo del Collegio dei Revisori dei Conti e pareri discordanti dai 21 Consigli dei Comuni soci'
Secondo spunto di riflessioni, la presentazione pubblica, 4 anni fa, di sette manifestazione di interesse sul 'Futuro di Aimag'. Fra gli offerenti - ricordano i Consiglieri - c’erano aziende multiservizi come il Gruppo Hera, Tea di Mantova ed Estra (Toscana), gruppi privati (Piacere Aimag, Canarbino Spa, Austep e F.
lli Baraldi) nonché le Fondazioni bancarie Cassa di Risparmio di Carpi e Cassa di Risparmio di Mirandola.
Ma a preoccupare i consiglieri di centro-destra sono gli equilibri che ad oggi si verrebbero a creare sommando diverse quote di partecipazione alla società da parte di enti ed orgasmi pubblici e privati. 'Se sommiamo le azioni del Comune di Carpi, della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e Mirandola ed i comuni di Soliera e Novi di Modena, pari al 33,15%, a quelle di Hera (21,65%), si creerebbe una maggioranza del 54,8% che potrebbe portare al controllo di Aimag.
'Alla luce di questi dati, eprimiamo profonda preoccupazione in merito al futuro della Multiutility società che anche nel 2018 ha distribuito ai comuni soci un importante dividendo'
Redazione Pressa
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