'La norma è chiara – spiega Platis – in area urbana il 118 deve raggiungere il paziente entro 8 minuti. Eppure, neanche a Modena città, dove esistono due ospedali, questo standard viene rispettato. E in territori come Carpi e Vignola si arriva a 9 minuti, mentre a Modena e Formigine si superano gli 11. Sassuolo e Castelfranco raggiungono i 12 e i 13 minuti'.
Questi i dati diffusi dal nostro capogruppo Pietro Vignali sul trimestre febbraio-aprile.
'Tempi troppo stretti? A Piacenza ci riescono mentre qui siamo ben oltre i tempi previsti dalla legge. Eppure c’è ancora chi, tra i dirigenti sanitari, giustifica l’ingiustificabile. Mi chiedo – ironizza – se siano pronti a giurare su quanto affermano ad esempio per la grave riduzione a Fanano davanti a Ippocrate… o soltanto a San Paganino'.
La situazione è ancora più drammatica nelle aree montane: 'Frassinoro, Riolunato, Palagano, Prignano e Lama non rispettano nemmeno il generoso parametro regionale dei LEA che prevede interventi in 18 minuti medi.
Sul banco degli imputati finisce il metodo con cui vengono monitorati i tempi d’intervento. 'Ricordate quando nessun modenese riusciva a prenotare una visita ma per la Regione l’Ausl di Modena risultava nei tempi? Bastava non aprire le agende. Ora accade qualcosa di simile sul 118: la legge parla di intervento entro 8 minuti per ogni emergenza in area urbana e 20 in extraurbana. La Regione, però, ha deciso di monitorare solo i codici rossi e calcolare una media di 18 minuti su tutta la provincia. E si considera “arrivato” il soccorso, a prescindere da chi c’è. Su un incidete con politraumi arrivano i volontari, il tempo di intervento viene ‘fermato’ in quel momento. Non quando arriva l’elisoccorso o l’automedica'.
Questo parametro aggira lo spirito della norma che voleva garantire un accesso tempestivo a tutti, ad esempio un codice arancione si può aggravare, attraverso un mezzo di soccorso che doveva essere congruo all’emergenza, non il più vicino. Così gli esiti appaiono molto più positivi e vogliono far credere ai cittadini che siamo i migliori d’Italia.
Nel mirino anche la gestione del Direttore Generale Altini: 'È tra i principali fautori dei CAU, che ora vengono smantellati dallo stesso PD dopo appena un anno. Se è venuto qui per tagliare i servizi evitando sistematicamente di convocare le CTSS e moltiplicando le riunioni di distretto per non far sapere le scelte alla montagna della pianura e viceversa si sbaglia di grosso. A Modena ci sono un’infinità di inefficienze e di privilegi, può iniziare da lì. Altro che chiudere Pronti Soccorso, postazioni 118 od appaltare altre ambulanze al volontariato. Il suo compito è tutelare la salute pubblica, non affossarla'.
I numeri della Regione
'Il sistema di emergenza territoriale dell’Emilia-Romagna è uno dei migliori nel Paese, in termini di livelli di prestazione erogata e di connessione con la rete ospedaliera. Lo certifica anche il ministero della Salute sulla base dei Lea, i livelli essenziali d’assistenza, per quanto riguarda i tempi di risposta, che considerano come allarme-target – cioè il tempo dal primo squillo della telefonata all’arrivo del mezzo – un tempo di 18 minuti in tutto il territorio provinciale.'Nel 2024 sono state oltre 512mila le chiamate registrate dal 118 che hanno generato almeno l’invio di un mezzo e 527.310 i pazienti assistiti. 84mila i codici rossi (16%) in invio dell’ambulanza e solo il 2,5% (12.524 su 527.310) dei servizi è stato classificato come grave nel momento in cui il mezzo di soccorso è giunto sul posto. I codici verdi (200mila, 39%) e gialli (223mila, 44%) di gravità presunta in chiamata rappresentano l’83% del totale delle chiamate registrate. Negli ultimi dieci anni il numero di codici gravi (12.524) è stabile, mentre sono aumentati i codici lievi rilevati al momento dell’arrivo del mezzo (303.141)'.