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‘Anziani a Modena, che disastro il trasloco alla Cra Gorrieri’

‘Anziani a Modena, che disastro il trasloco alla Cra Gorrieri’

‘Da più di 10 giorni il piano terra è frequentemente allagato, che solo dopo 13 giorni è arrivata l’acqua calda’


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‘Il coperchio del vaso di Pandora dei troppo mali modenesi non tiene più e si sta sollevando da solo. Da una parte i senza fissa dimora, più di 250 che vivono sulla strada, dall’altra la carenza e le tempistiche dei posti nido, che solleva la rabbia dei genitori, trovano immediata attenzione mediatica e, di norma, anche intervento degli assessori competenti che si dichiarano “pronti a dare risposte ma sono necessarie strategie condivise”. Una formula beffa ben nota da sempre alla quale segue ben poco di concreto’. A parlare è il consigliere di opposizione Maria Grazia Modena.’Resta invece sconcertante il silenzio generale sui fatti accaduti al nuovo CRA Gorrieri dopo il trasloco dal CRA Ramazzini di 65 ospiti, anziani e disabili, avvenuto in tutta fretta il 24 giugno scorso. Già per gli anziani gli improvvisi cambi di residenza sono di per sé eventi traumatici e avrebbero dovuto essere adeguatamente preparati e confortati. Se poi si considera la presenza di disabili la precauzione avrebbe anche dovuto consigliare una diversa e appropriata organizzazione del trasloco. Inoltre, il calvario di disagi strutturali, sorprendente in una struttura nuova che appare anche dimensionalmente più adatta ad un Ospedale di lunga degenza che ad un CRA, affrontati da un personale”eroico” ma sottonumerario, non preparato per tempo ad un edificio di “nuova concezione” e non supportato adeguatamente dalla Domus Assistenza, gestore del nuovo CRA.
Tutto ciò ha creato una serie di gravi problemi che ancor oggi ostacolano un’auspicata normalizzazione - continua la Modena -. Vi sembra possibile che in una struttura per anziani da più di 10 giorni il piano terra sia frequentemente allagato, che solo dopo 13 giorni sia arrivata l’acqua calda e collegato la fossa biologica ai tubi di scarico dei bagni, dai quali, nei giorni precedenti, è fuoriuscito, spargendosi sul pavimento, un liquido non esattamente limpido che il personale ha dovuto raccogliere e pulire? Possibile che in una struttura nuova in luglio si debbano tenere le finestre aperte perché un sistema di condizionamento, gestibile via computer che nessuno del personale è stato preparato a manovrare, spara temperature da polo nord? Inoltre il condizionatore serve direttamente quattro settori (due per piano) per cui non è possibile escluderne alcuno, tantomeno regolare diversamente la temperatura nelle varie zone? Ma il collaudo e la certificazione di agibilità sono stati fatti? Questo lo abbiamo chiesto all’assessore competente Maletti?
Camporota? Con un’interrogazione urgente che descrive una situazione che a Modena non avrebbe mai dovuto accadere‘.
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