Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Da un lato un costoso ricorso alle cooperative esterne per supplire alla carenza di medici nell'emergenza-urgenza, nonostante l'appello dell'Assessore Donini che aveva definito questa pratica una distorsione del sistema da abbandonare entro la fine del 2023; dall'altro l'organizzazione di corsi per specialisti dell'emergenza urgenza estesi su tre Asl di altrettante province (Modena, Ferrara, Bologna), anziché solo per la provincia di Modena, che riserverà per Modena, una quantità inferiore di nuovi operatori formati rispetto a quelli che avrebbe potuto generare un corso riguardante il solo distretto sanitario di Modena dove la domanda per lavorare nell'emergenza urgenza, a differenza di quanto l'Asl vorrebbe fare credere, non manca'.
In sostanza per il Consigliere Platis se da un lato l'Ausl spende soldi in più per supplire alle carenze di organico appaltando i servizi a coop esterne, dall'altro non fa ciò che potrebbe fare per 'rimpolpare' quegli organici.
Elementi elencati dal Vicecoordinatore provinciale di Forza Italia Antonio Platis per il quale tutto ciò rappresenta uno spreco di denaro pubblico tale da motivare e presentare,,lunedì 2 settembre, un esposto alla Corte dei Conti. Lo stesso organo che proprio rispetto al ricorso alle cooperative esterne aveva espresso dei rilievi nel merito del bilancio 2022 dell'Azienda sanitaria modenese.
'Nel 2022 - ricorda Platis - proprio la magistratura contabile aveva già messo nel mirino l’Ausl per le spese esorbitanti derivanti dal massiccio utilizzo delle cooperative private di medici in particolar modo quelli del Pronto Soccorso.
Nonostante quel monito e dopo un’infinità di battaglie per alzare il tetto dei frequentanti è partito un corso abilitante per i dottori che vogliono operare nel 118 ma i posti sono appena 35 su 171 domande.
L’Ausl, invece di organizzarne uno proprio come la normativa sostiene, ha seguito le direttive regionali che prevedevano l’accorpamento in un’unica graduatoria di Bologna, Ferrara e Modena. Il risultato è stato che solo alcuni modenesi, verosimilmente appena 3, potranno frequentare quel corso. Certo, anche i medici abilitati di Ferrara o Bologna potranno fare domanda nei PS di
Modena ma è verosimile che rimangano nei loro territorî dove, comunque, le richieste sono altissime'
Per il consigliere Platis quanto è successo a Modena rappresenta un unicum n Regione, una sorta di fattore Modena, che distingue l'operato della locale Ausl in negativo rispetto alle altre province della Regione.
'Ancora una volta - afferma Platis - la provincia di Modena risulta penalizzata ma non solo: 35 posti in tre province sono comunque insufficienti: eppure si continua a ‘gridare’ alla carenza di organico. Che senso ha quindi l'apertura, da parte del Ministero all’aumento dei posti in medicina se poi la Regione non da la possibilità ai sanitari di lavorare? Negli ultimi due anni questa carenza di personale era stata compensata, ma solo in parte, dal costoso ricorso alle cooperative di medici esterni e ai medici gettonisti, a circa 1691 euro a turno per medico esterno, rispetto ai 480 di un professionista interno. Donini aveva promesso che entro il 2023 sarebbero stati chiusi i contratti con le coop ma a Mirandola nel PS il personale è anche di una coop a gettone. Ricorrono i presupposti per presentare - cosa che farò - una segnalazione alla Corte dei conti in quanto questo corso che vede solo tre medici dell'area modenese partecipare evidenzia la mancata programmazione da parte dell'Ausl. Presenterò quindi una interrogazione in provincia per avere tutti i dati’ - tuona Platis.
'Proprio in queste ore – continua il vicecoordinatore regionale FI - la UILFPL di Modena ha lanciato un allarme sulla grave situazione della sanità modenese, legata proprio alla carenza cronica di personale e conseguente ed eccessivo ricorso allo straordinario, con liste d'attesa sempre più lunghe che mettono a dura prova il sistema sanitario locale, compromettendo la qualità delle cure erogate ai cittadini.
Si invocano assunzioni immediate e un piano strutturale per garantire un adeguato numero di operatori in tutte le strutture, facendo presente come nelle Aziende Sanitarie modenesi vi sia stata una riduzione della dotazione organica di 350 unità solo nel 2023 ma anche un numero stratosferico di giornate di ferie maturate e mai godute: a dicembre 2023 e solo per il personale sanitario si parla di oltre 81mila ore – conclude Platis -. È evidente che fare programmazione senza neppure un bilancio di previsione approvato ad inizio anno è oggettivamente impossibile. La scorciatoia del ricorso alle cooperative di Medici è un palese toppa ad una serie di errori commessi dai vertici dall’Ausl e dalla Regione che non possono ricadere come sempre sulle tasche dei cittadini. Hanno raccontato che nessuno voleva lavorare più ai PS e poi sono piovute 171 domande. È inaccettabile nel 2024 avere in essere nell'Asl di Modena ancora questi costosissimi contratti'.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>