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'Sui clandestini ha ragione Donald Trump, vanno respinti ed espulsi senza appesantire il sistema giudiziario che, anche in Italia, tra scartoffie, ricorsi e impugnazioni ci trasforma di fatto in terra di conquista', ad affermarlo ilsenatore Enrico Aimi (Forza Italia) che in tema di immigrazione sposa la linea dura di quella 'Controrivoluzione Blu' che attraversa l'occidente e che non si arrende all'idea di una società multiculturale che rischia di deflagrare clamorosamente.
'Gli stranieri qui sono ovviamente meno di noi ma commettono un numero di reati esorbitante rispetto agli italiani. É cosi in tutta Europa e bisogna aprire gli occhi. Basta 'fake news', esiste un equazione matematica tra crescita dell'immigrazione e aumento della criminalita'. Ora lo conferma anche uno studio del sociologo dell'Universita La Sapienza di Roma Luigi Maria Solivetti che ha riportato dati precisi in un analisi intitolata 'Crimine e immigrazione in Italia', che mette in luce tutte le nostre criticità.
Siamo passati da una popolazione immigrata che era allo 0,4% nel 1993, al 10,2% nel 2017 del totale, pari a 6,05 milioni. Senza contare i clandestini che rappresentano un numero imprecisato. Una crescita esponenziale, avvenuta in un arco temporale ristretto, peraltro in un periodo di crisi economica e di forte disoccupazione. I dati Istat sui crimini commessi dagli stranieri sono sconvolgenti e provengono, non dagli archivi di Forza Italia, ma da quelli delle Procure: omicidi volontari, dal 2006 al 2015 + 22%; lesioni volontarie, negli ultimi 30 anni si è passati da 400 a 11 mila casi; anche sulle violenze sessuali - nei 30 anni presi in esame - una vera e propria impennata, dai 2 ai quasi 10 casi ogni 100 mila abitanti, con un incidenza spaventosa del numero assoluto degli stranieri. Per non farsi mancare nulla in termini di record, nonostante i miliardi spesi dai contribuenti per l'accoglienza, ci sono 'settori' in cui l'incidenza è davvero 'stupefacente': sfruttamento della prostituzione, rapine, estorsioni, traffico di droga e reati predatori in genere. Si può discutere di tante cose - conclude Aimi - delle ragioni e delle giustificazioni in merito a tali dati impietosi, ma è davvero bizzarro negare l'evidenza di numeri e statistiche.'
Redazione Pressa
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