I sindacati si erano da subito attivati incontrando l’allora assessore interessato e dando tutte le informazioni contrattuali possibili affinché si verificasse con attenzione che tutto si incastrasse alla perfezione tra il valore dell’appalto e i diritti di chi ci lavora dentro. E qualcosa, nel conto finale, non tornava. “La vicenda dimostra come sia fondamentale nella gestione degli appalti il confronto con le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori - hanno ribadito dalla Cgil e dalla Cisl, - è fondamentale, mentre a Roma il Governo pensa a svuotare il Codice Appalti di ogni valore, che la sensibilità delle centrali appaltanti rimanga alta quando legata a temi come il lavoro e la sua dignità. Bene quindi che l’Amministrazione modenese non abbia fatto solo una valutazione economica evitando il rischio di riduzione della qualità di un servizio legato alla cultura mostrando di voler continuare ad investire in tale settore ed evitando ricadute negative sul personale”.
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