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E' finita con la conferma di Paolo Calvano alla segreteria regionale Pd, nonostante il flop alle urne del 4 marzo. Ma la direzione dei dem emiliano-romagnoli andata in scena all'ex Boscolo hotel (una quarantina di interventi, conclusione poco prima dell'una di notte) non ha fatto mancare le attese scintille.
La disponibilita' di Calvano ad anticipare il congresso all'autunno, apprezzato da diversi dem, ha sicuramente contribuito a placare i toni. Ma non e' certamente bastato alla ex parlamentare prodiana Sandra Zampa, che ha invitato Calvano a dimettersi subito (stesso invito per il bolognese Francesco Critelli). Il congresso anche per Bologna, dove il segretario e' entrato in Parlamento, e' stato richiesto anche da un'altra ex deputata, Donata Lenzi. Un antipasto della discussione bolognese di lunedi' sera si e' potuto leggere anche negli interventi di Marilena Fabbri e Francesca Puglisi.
Ma il cuore della discussione, indicato subito dall'intervento di Gianluca Benamati, e' stato il destino della Regione Emilia-Romagna, al voto tra un anno e mezzo e a forte rischio.
Uno 'scatto in avanti' a Stefano Bonaccini e' stato richiesto in diversi interventi, in modo trasversale. 'Non fasciamoci la testa, perche' abbiamo tempo per lavorare- ha detto ad esempio Benamati- Abbiamo ottenuto importanti risultati su diversi settori. Ma il buon governo non basta, bisogna comunicare piu' e meglio, e aggiustare la barra su alcuni settori'. Qualcuno dei presenti ha scorto anche, in controluce, richieste di un rimpasto di giunta in Regione. Bonaccini, per parte sua, ha confermato di essere 'a disposizione' di cio' che vorra' decidere il partito.
Anche, nel caso, a 'farsi da parte' nel caso si facessero scelte diverse.
Redazione Pressa
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