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Sull'autonomia dell'Emilia-Romagna 'proveremo ad andare fino in fondo. E non c'e' colore politico del Governo che tenga'. A dirlo e' il governatore Stefano Bonaccini, questa sera al Meeting di Rimini. 'Ce la faremo? Io sono fiducioso- assicura- anche se nessuno ce l'ha mai fatta. Noi siamo determinati a dimostrare che si puo' ottenere piu' autonomia percorrendo la Costituzione fino in fondo'. Non solo. Bonaccini vuole che il percorso 'si chiuda in fretta'.
Dopo aver incassato il mandato politico dall'Assemblea legislativa e aperto la trattativa col Governo in settembre, 'voglio una risposta in poche settimane dal Parlamento', che dovra' esprimersi sull'autonomia dell'Emilia-Romagna con una legge approvata a maggioranza qualificata. Bonaccini pero' non si accontenta e alza il tiro. 'Il Governo istituisca un fondo per gli investimenti delle Regioni a cui viene concessa maggiore autonomia- manda a dire- non e' possibile che chi e' virtuoso e ha conti in ordine non debba essere premiato'.
Cosi' come 'e' un fatto di etica pubblica che su Regioni che non sanno utilizzare al meglio le risorse pubbliche si faccia finta di niente'. Infine, da presidente della Conferenza delle Regioni, Bonaccini lancia un'ultima sollecitazione. 'Credo che dovremo fare un ragionamento, in seno alla Conferenza, su una riorganizzazione anche aggregativa delle Regioni, per avere maggiore competitivita' a livello globale- sostiene il presidente- penso che sia un tema da affrontare nei prossimi mesi, senza ricette precostituite'.
Scintille tra Roberto Maroni e Stefano Bonaccini sull'autonomia delle Regioni. I due governatori di Lombardia ed Emilia-Romagna si sono confrontati questa sera al Meeting di Rimini. 'Si può lasciare al Governo di decidere se dare autonomia o no- punge per primo Maroni- in passato non è mai successo. Auguro tanta fortuna a Bonaccini che ci prova'. Al massimo il Governo ti puo' dare qualche competenza in piu', con un po' di risorse.
Ma io non voglio piu' qualcosina. So come funziona, ci abbiamo provato in tutti modi, ma c'e' sempre un inghippo che blocca'. E aggiunge: 'Formigoni non c'e' riuscito, perche' Roma e' cosi'. Le riforme sono difficili da fare, ci sono tante resistenze, a partire dagli apparati centrali'.
Formigoni, ricorda il governatore lombardo, 'non ha fatto il referendum: e' andato cosi'. Io voglio andare dal Governo col popolo lombardo dietro di me. Peraltro io sono stato eletto dal popolo, il Governo attuale no: e' una differenza che la dice lunga'. Bonaccini contrattacca. 'Avventurarsi in un cambiamento della Costituzione forse prende applausi- afferma- ma e' un esercizio velleitario. Si perderebbero anni'. Il presidente dell'Emilia-Romagna incalza. 'In questo Paese non c'e' bisogno di piu' Regioni a statuto speciale, anzi si diceva che erano troppe- afferma Bonaccini- certo, c'e' bisogno di piu' autonomia e su questo sono alleato di Veneto e Lombardia. Ma per noi l'unita' nazionale e' sacra. Se chiedi di avere tutte le competenze e di trattenere tutte le tasse si chiama secessione'. In ogni caso, ribadisce Bonaccini, il referendum e' una 'scelta legittima. E se fossi cittadino di quelle Regioni voterei si', perche' si chiede piu' autonomia. Pero' il giorno dopo bisogna decidere su quali competenze. E si spendono 20 milioni per fare un referendum per poi dover attivare lo stesso percorso che facciamo noi. Io preferisco investirli in politiche per imprese e per il lavoro'