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Ieri, una anziana signora di 81 anni, ancora vigile e attenta nonostante l’età, come di consueto si è recata alla fermata del bus per recarsi al Policlinico di Modena da Spilamberto, città nella quale risiede.
La signora, con diversi problemi di salute e con una dialisi da affrontare con frequenza, si è vista sommersa, di prima mattina, da una scolaresca (forse in visita didattica) accompagnata, con probabilità, da insegnati al seguito. Secondo quanto riportato dalla signora, a quanto pare, nonostante la palese difficoltà nel viaggiare in piedi, aggrappata ai seggiolini, nessun ragazzo o adulto presente si è degnato di cedere il posto alla signora. Neanche rivolgendosi al vicino autista l’81enne in difficoltà è riuscita a trovare una comoda e opportuna sistemazione. Nel pomeriggio, dopo lo sforzo sostenuto, l’anziana si è sentita male, lamentando dolori alle ossa, ai muscoli e alla schiena.
Indignata la nuora Chiara Mosconi che ha denunciato il fatto alla redazione de La Pressa: “Non ho parole, manca l’educazione, manca il senso civico, sia nei ragazzini che negli adulti. Mia suocera è anziana, nonostante l’età è ancora sveglia e totalmente autonoma, quando non riusciamo ad accompagnarla utilizza i mezzi pubblici per recarsi in ospedale, ma i disagi sono sempre maggiori sia da parte di chi gestisce il servizio di trasporto, sia da parte degli utenti, sempre più maleducati e incivili”. La consulente, nota imprenditrice di Spilamberto, ha inoltre aggiunto: “Ho chiamato Seta per chiedere assistenza e per avere maggiori dettagli su quanto accaduto ma senza avere alcun riscontro. Eppure paghiamo l’abbonamento e le tasse, questo non è il comportamento che mi aspetto da chi si offre di gestire servizi di pubblica utilità”.
Chiara Mosconi non è nuova a questo faccia a faccia con la società che gestisce il servizio di trasporto pubblico (SETA), che anche in passato ha lamentato forti disservizi e mancanza di sicurezza: “Quando le cose non vanno bene non bisogna nascondersi, occorre alzare la voce e fare valere i propri diritti. Da chi viaggia senza biglietto a chi distrugge i nostri autobus. In generale chiedo a SETA di rivedere i propri protocolli e di garantire servizi migliori e più efficienti. Serve più rispetto nei confronti del cittadino. Non siamo dei bancomat a cui fare pagare l’abbonamento”
Redazione Pressa
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