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Bus urbani, caos su tempi di percorrenza, gli autisti: 'Non possiamo nemmeno andare in bagno'

Bus urbani, caos su tempi di percorrenza, gli autisti: 'Non possiamo nemmeno andare in bagno'

La denuncia documentata del referente provinciale USB Miele riguarda soprattutto le linee 3A, 3B e 3F. Lettera aperta ad Amo, Seta e sindaco. 'Le modifiche dal 15 settembre non sono state concordate'


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Dal 15 settembre scorso, con la rimodulazione degli orari e la riorganizzazione dei percorsi della linea 3 del trasporto pubblico locale di Modena, sono esplosi una serie di problemi che coinvolgono non solo l'utenza ma anche – e forse soprattutto – il personale di guida. A denunciarlo è l'USB, sindacato del settore, che in una lettera aperta indirizzata ai vertici di Seta, Amo e al sindaco Massimo Mezzetti segnala una 'gestione improvvisata e priva di confronto con i lavoratori'.
'Il risultato? Ritardi cronici, viabilità in tilt, utenti disorientati e autisti costretti a lavorare in condizioni al limite – senza neanche il tempo di andare in bagno', scrive l’Unione Sindacale di Base. Per sostenere quanto denunciato nel documento firmato dal referente provinciale Giovanni Miele si fanno esempi specifici.


Le nuove linee 3A, 3B e 3F: disservizi a catena

Il cuore della protesta riguarda la nuova articolazione della storica linea 3, oggi suddivisa in tre diverse diramazioni: la 3A da Vaciglio a via Montefiorino, la 3B da Nonantolana 1010 a via Ragazzi del ’99 e la 3F, attiva nei giorni festivi.Secondo quanto segnalato dal sindacato, i nuovi tracciati – pensati per sostituire le ex linee 12 e 14 – sono stati disegnati senza tenere conto delle reali condizioni del traffico, della lunghezza dei mezzi e della sicurezza.
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In molti tratti, soprattutto in strade strette come via Ghiaroni o via Mar Tirreno, un autobus da 12 metri fatica a manovrare, costringendo gli autisti a chiedere alle auto in sosta di arretrare per poter svoltare. 'A queste condizioni – osserva l’USB – non solo il servizio diventa inefficiente, ma mette anche a rischio la sicurezza stradale.' I disagi per gli utenti sono tangibili. Nei giorni feriali, in particolare, i mezzi finiscono spesso per accodarsi l’uno all’altro, arrivando alle fermate in sequenza e poi lasciando lunghi buchi nel servizio. Una situazione che genera confusione tra i passeggeri, spesso ignari di quale linea stiano effettivamente prendendo.
Ma a pagare il prezzo più alto, secondo il sindacato, sono i conducenti. Costretti a orari serratissimi, con percorsi allungati e senza pause reali, si trovano spesso a dover saltare la pausa fisiologica, trasformando il turno di lavoro in una corsa a ostacoli. Al punto paradossale che il personale spesso non ha il temo materiale per utilizzare ai capilinea i servizi igienici ottenuti dopo una lunga battaglia sindacale negli scorsi anni.
'È impensabile – scrive USB – che una città come Modena, con
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un servizio pubblico che si vuole moderno ed efficiente, riduca il lavoro degli autisti a una maratona senza sosta, né per il corpo né per la mente.'

I casi delle linea 3A e 3B

In particolare, la 3A – che ha assorbito parte del percorso dell'ex linea 14 – è sotto accusa per l’irrazionalità del tragitto. I bus, in direzione Montefiorino, passano per tratti prima serviti dalla linea 12, come via Santa Caterina e via Malavolti, senza che siano stati previsti tempi di percorrenza realistici o adeguate 'soste cuscinetto' per recuperare eventuali ritardi.
In direzione opposta, verso Vaciglio, il tragitto attraversa due volte il centro commerciale 'La Rotonda', creando inutili sovrapposizioni e spreco di tempo.Anche la 3B, stando a quanto descritto dal sindacato, presenta criticità simili. Proveniente dalla zona industriale dei Torrazzi, l’autobus attraversa anch’esso due volte l’area del centro commerciale 'La Rotonda' per poi inoltrarsi verso via Ragazzi del ’99. Un tratto in cui, secondo l’USB, la viabilità è così complessa che gli autisti sono costretti a sperare che le auto ferme agli incroci si spostino, per evitare manovre impossibili con i mezzi lunghi.


Un problema di merito e di metodo, ovvero il mancato confronto

Al centro della denuncia dell’USB c’è anche un problema di metodo.
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Ogni riorganizzazione del servizio – sostengono – viene calata dall’alto senza un vero confronto con chi il servizio lo vive quotidianamente, ossia i lavoratori. Il sindacato chiede quindi un tavolo urgente con Seta, Amo e l’amministrazione comunale, per rivedere i percorsi, correggere gli orari e restituire dignità a chi guida i bus e un servizio più affidabile agli utenti.
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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