'Caso Castelfrigo, specchio del sistema cooperativo'

Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.

'Da tempo il centrodestra e Forza Italia in particolare si battono contro un sistema cooperativo emiliano romagnolo malato e spesso fasullo. Siamo quindi ben felici che se ne siano accorti anche i sindacati e la Camusso'  – dichiarano Elio Massimo Palmizio coordinatore regionale di Forza Italia e Luca Forghieri consigliere comunale di Castelnuovo Rangone.

Il caso è quello della “Castelfrigo” dove sono a rischio 127 lavoratori.

'Il segretario generale della CGIL , Susanna Camusso, chiamata dai dipendenti è rimasta , come noi, scioccata da alcuni aspetti controversi che sono emersi , ad esempio viene impedito ai lavoratori di andare in bagno durante l’orario di lavoro benché essi stessi siano soci della cooperativa. Omette la Signora Camusso di sottolineare che la quasi totalità dei lavoratori non sono italiani.

Ad esser cattivi verrebbe da pensare che le cooperative che lucrano sul business degli immigrati sono poi le stesse che li sfruttano una volta che vengono regolarizzati'?? - dichiara il coordinatore regionale .

Palmizio ha anche presentato una interrogazione sul tema al Ministro del lavoro e delle politiche sociali e al Minisitro dell’economia .

“Ho chiesto ai Ministri  se  non ritengano di dover verificare le effettive condizioni di lavoro di tutti gli addetti impiegati nel distretto delle carni di Modena e di intervenire con gli strumenti di competenza laddove non siano garantiti gli standard minimi di qualità per i lavoratori; e ho chiesto ai Ministri in indirizzo se siano a conoscenza dei fatti esposti e se non ritengano, nei limiti delle loro competenze, di dover adottare le opportune ed urgenti iniziative per scongiurare il licenziamento dei 127 lavoratori delle due cooperative”.