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'Cau e liste d'attesa infinite: fallimento modello sanità in Emilia'

'Cau e liste d'attesa infinite: fallimento modello sanità in Emilia'

Giacobazzi: 'In provincia di Modena il 22% delle prestazioni non rispetta i tempi medi di attesa, tanto che i Nas hanno avviato controlli'


2 minuti di lettura

Tradizione e sapori di Modena
'Capisco che l'assessore uscente e candidato Pd nella lista di Bologna, Raffaele Donini, debba difendere a tutti i costi il sistema sanitario regionale, ma contestare lo sciopero dei medici di famiglia a Bologna significa non capire il grido d'allarme lanciato dalle prime linee del rapporto tra cittadini e servizio sanitario'. A parlare è il capogruppo di Forza Italia a Modena e candidato alle Regionali, Piergiulio Giacobazzi. 'I medici di famiglia dicono di essere stati esclusi nella progettualità della sanità territoriale e contestano l'idea dei Cau su cui si poggia l'intera riforma di Donini, proprio perchè mette in crisi il rapporto di fiducia medico-paziente - continua Giacobazzi -. Sono osservazioni che valgono per la città di Bologna così come per Modena e per tutta la Regione. Non solo, i medici di famiglia sono le vere sentinelle rispetto alla disastrosa situazione legata ai tempi di attesa delle visite specialistiche. In provincia di Modena il 22% delle prestazioni non rispetta i tempi medi di attesa: risonanze magnetiche, colonscopie, visite gastroenterologiche... I ritardi sono inaccettabili tanto che Modena risulta la provincia con i dati peggiori dell’Emilia-Romagna, tristemente davanti a Ferrara e Parma: una realtà che ha portato di recente anche a una serie di controlli da parte dei Nas.
Davanti a tutto questo la strategia della giunta regionale uscente è sempre la stessa, scaricare le colpe sul Governo. Anche qui però, come nel caso del dissesto idrogeologico, bastano pochi dati per smontare una tesi volta unicamente allo scaricabarile: il governo Meloni ha finanziato il Fondo Sanità nazionale di 128 miliardi e 869 milioni di euro nel 2023, di 134 miliardi per il 2024 e di 135 miliardi e 400 mila euro di 2025. A livello locale queste cifre si traducono in un incremento del 3,9% del finanziamento da parte del governo alla Regione Emilia Romagna sul 2024 rispetto al 2023. Davanti a questi numeri le responsabilità di chi è chiamato a livello regionale ad amministrare le risorse non possono essere nascoste'.
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