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“Inutile far finta di niente: il centro storico di Modena, da salotto artistico coi suoi monumenti storici e i suoi negozi di pregio quale era, oggi, grazie alla continua apertura di attività commerciali etniche che propongono oggetti di bassissima qualità sta progressivamente perdendo la sua attrattività, sia per i modenesi che per i turisti. E questo è un bel problema”. La capogruppo leghista in consiglio comunale, Luigia Santoro, e il responsabile Centro storico del Carroccio, Fabrizio Cavani, propongono la loro ricetta per il rilancio del centro storico di Modena presentando anche una interrogazione in Consiglio comunale.
“Anche all’inizio di quest'anno – spiegano - è proseguita la “desertificazione” del centro storico di Modena con la chiusura di diverse attività commerciali di tipo tradizionale, in particolare alcuni storici negozi di abbigliamento e di calzature.
Al contrario, il nuovo anno ha visto l'apertura di ulteriori negozi etnici, (uno dei quali nella centralissima via Farini considerata una delle vie pregiate della città) che propongono merci di valore bassissimo. Vien da sé che questa “desertificazione al ribasso” sta seriamente mettendo a rischio sia i tentativi di rilancio turistico della città sia la tutela dei valori storico, artistico e ambientali in essa presenti”.
“Una situazione che, ovviamente, non piace nemmeno ai residenti delle zone di via Emilia centro e piazza Mazzini, i quali lamentano il progressivo abbandono – che lascia spazio al degrado - che sta subendo proprio la “zona salotto” di Modena” sottolinea Cavani.
Pertanto, Santoro, nell'atto ispettivo depositato, oltre a chiedere al governo della città “quali iniziative intenda intraprendere per arrestare il diffuso fenomeno di chiusure dei negozi tradizionali in centro storico” suggerisce a Muzzarelli & C di seguire il “modello Verona” (in cui disposizioni comunali prevedono il divieto di modifica d’uso e di apertura di esercizi per la produzione e vendita di cibi etnici e di friggitorie da asporto nel centro storico di Verona ndr) e di adottare provvedimenti per impedire nuove aperture in centro storico di negozi etnici e kebab, phone center ed altre attività commerciali in contrasto con la tutela dei valori artistici, storici e ambientali della nostra città”.
Redazione Pressa
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