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'Lo sciopero di 16 ore indetto dai dipendenti della cooperativa che lavora nello stabilimento di Italpizza a San Donnino (Modena) mostra ancora una volta il problema dello sfruttamento intensivo della manodopera italiana e straniera, operato dalle società di servizi a cui viene conferito l'appalto di determinati reparti/lavorazioni. Nel modenese, come dimostra la vicenda della Castelfrigo di Castelnuovo, il problema è frequente'. Così Luca Rossi della Lega di Modena è intervenuto ieri sul caso del possibile sfruttamento di manodopera nelle coop in prevalenza nel settore carni e alimentare.
'La possibilità di affidare ad una società cooperativa alcuni segmenti del processo produttivo, garantisce all'azienda affidataria la massimizzazione del profitto e una diminuzione rilevante dei costi. Quindi dal punto di vista datoriale, è conveniente. Lo è altrettanto per la Cooperativa, la quale usufruisce di sgravi fiscali ed ha un introito legato al contratto che periodicamente viene rinnovato.
Mentre per il lavoratore, spesso generico e privo di qualifiche, tutto ciò è penalizzante - aveva affermato Rossi -. Oltre ad essere sfruttati e a far fronte ad irregolarità di ogni tipo, come giustamente affermano i lavoratori delle ditte appaltatrici, si giunge alle intimidazioni per coloro che intendono denunciare questo sistema che coinvolge diverse aziende del comparto alimentare modenese, e non solo. Ci domandiamo come possano grandi marchi che esportano in tutta Europa rappresentare il 'Made in Italy' quando all'interno dei loro reparti si verifica una serie infinita di scorrettezze nei confronti delle maestranze. Ad agosto, nello stesso stabilimento, una donna di origini nigeriane è stata colpita da un muletto, ed anche in quel caso i sindacati denunciarono pubblicamente i turni massacranti e il dumping contrattuale.
Lega Modena si schiera con la legalità - anche nel contesto lavorativo - ed appoggia le giuste rivendicazioni dei lavoratori, i quali hanno il sacrosanto diritto di lavorare in sicurezza e nel rispetto delle norme previste dai contratti. Il sistema delle cooperative mostra ancora una volta delle crepe e la politica nazionale e locale ha il dovere di intervenire'.
La replica
Ma le parole di Rossi, pur condivise nei contenuti, trovano la critica della Flai Cgil.
'Raramente esponenti politici di forze politiche governative sono intervenuti con così tanta determinazione e conoscenza sui casi degli appalti irregolari che nascondono intermediazione illegale di manodopera, cioè moderno caporalato e sfruttamento dei lavoratori, come ha fatto il rappresentante della Lega Nord di Modena, Luca Rossi - afferma Umberto Franciosi della Cgil -. Oltre allo sfruttamento dei lavoratori, negli appalti irregolari, si generano ingenti evasioni fiscali e concorrenza sleale; un fenomeno presente nel distretto alimentare modenese, regionale e nazionale. Un sistema che la Flai Cgil sta denunciando da anni, un sistema “favorito” da una serie di cambiamenti normativi che hanno attenuato le normative, allargato le maglie degli strumenti repressivi e introdotto depenalizzazioni, come quella introdotta dal Governo Renzi. Tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi anni ne sono responsabili, nessuno escluso, pure quelli sostenuti dalla Lega Nord con Berlusconi. Se si vuole contrastare il fenomeno degli appalti irregolari nel settore alimentare abbiamo già le nostre proposte, che abbiamo già consegnato a tutti gli esponenti politici che ce lo hanno chiesto. Sono necessari pochi interventi legislativi, che non hanno bisogno di coperture economiche, anzi che possono contribuire a far rientrare ingenti risorse finanziarie, come l’IVA, l’IRAP e contributi previdenziali; imposte regolarmente evase negli appalti irregolari. Ma oltre ai cambiamenti normativi è necessaria volontà politica e coerenza con quanto si afferma e si dichiara perché, al di là delle più che condivisibili parole dell’esponente modenese della Lega Nord, che avrei voluto sentire anche da chi stava al governo nella precedente legislatura, sono i fatti che contano. I fatti che abbiamo visto sino ad oggi non sono coerenti con le dichiarazioni del signor Rossi perché, il Ministro dell’agricoltura Centinaio insieme al Ministro dell’Interno Salvini, entrambi esponenti della Lega, hanno dichiarato di voler mettere mano, per “semplificare”, alla Legge 199/16 (Legge contro il caporalato); norma strategica in agricoltura, ma anche negli altri settori produttivi per contrastare i casi di maggior sfruttamento negli appalti irregolari. Nel così detto “Decreto Sicurezza”, fortemente voluto dalla Lega, è stata inserita una norma che aumenta le pene per chi, manifestando per i propri diritti, per la propria dignità e per chiedere legalità, può bloccare o rallentare la circolazione stradale: sei anni di reclusione per chi manifesta e dodici per gli organizzatori della manifestazione. Il signor Rossi dovrebbe sapere che le forme di lotta più estreme, senza volerle giustificare, come quelle del blocco dei cancelli e dell’entrate delle merci, sono anche quelle utilizzate dai lavoratori sfruttati negli appalti. La Lega di Rossi e di Salvini continua la sua incessante propaganda sulla “Legalità”, solo per alcuni, desiderando di smontare la legge contro il caporalato, aumenta le pene di chi, manifestando, rallenta la circolazione stradale; mentre, i “furbetti” degli appalti, fra depenalizzazioni di reati, archiviazioni, prescrizioni, condoni fiscali e rottamazione di cartelle esattoriali continuano indisturbati a sfruttare lavoratori, evadere imposte e creare concorrenza sleale compromettendo il nostro Made in Italy'.