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Comune Modena, girandola di dirigenti: Stancari e Casari in pensione

Comune Modena, girandola di dirigenti: Stancari e Casari in pensione

I 33 dirigenti costano 2,4 milioni. Promozione per Fabrizio Lugli e Stefania Storti. Confermata anche Maria Sergio


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L’esigenza di rinnovare gli incarichi dirigenziali attribuiti nel 2014 (la validità è triennale) e alcuni pensionamenti sono alla base di un adeguamento dell’assetto direzionale del Comune di Modena che sarà completamente operativo da gennaio 2018. Le novità sono state illustrate oggi alla conferenza dei dirigenti e alle posizioni organizzative dal sindaco Giancarlo Muzzarelli e dal direttore generale Giuseppe Dieci.

Dopo aver ricordato i vincoli che non permettono al Comune di assumere nuovi dirigenti per sostituire i pensionamenti, il sindaco ha sottolineato la necessità di proseguire la strategia di una rotazione delle responsabilità, così come di consolidare la scelta fatta nel 2014 di riorganizzare l’ente in dieci settori, rispetto ai 12 precedenti.

Con il pensionamento nei prossimi giorni dell’architetto Marco Stancari, che il sindaco ha ringraziato per il servizio reso alla città in questi anni, la responsabilità del settore Ambiente e protezione civile verrà affidata all’architetto Fabrizio Lugli (ad interim già dal mese di novembre) che lascia il settore Economia, lavoro, promozione della città e servizi al cittadino (tra le competenze anche Anagrafe e cimiteri) alla cui guida sarà nominata Patrizia Guerra, oggi dirigente del settore Politiche sociali, sanitarie e per l’integrazione.
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Il prossimo responsabile del settore Politiche sociali sarà il dottor Massimo Terenziani, oggi dirigente di servizio nel settore Economia e precedentemente all'Istruzione.

Nelle scorse settimane, inoltre, con il pensionamento del ragioniere capo Carlo Casari, la responsabilità del settore Risorse finanziarie e affari istituzionali è stata affidata alla dottoressa Stefania Storti, già dirigente di servizio nella stessa area, mentre il servizio Finanze, economato e organismi partecipati è stato affidato al dottor Davide Manelli, già dirigente di unità specialistica presso la Direzione generale.

Da gennaio, infine, il servizio Mobilità e traffico farà parte del settore Lavori pubblici, la cui responsabilità rimane all’ingegner Nabil El Ahmadié, mentre il servizio Patrimonio diventerà parte del settore Ambiente, protezione civile, patrimonio e sicurezza del territorio.

Vengono confermati anche gli altri dirigenti di settore: Maria Grazia Roversi (Istruzione e rapporti con l’Università), Giulia Severi (Cultura, sport e politiche giovanili), Maria Sergio (Pianificazione urbana e rigenerazione territoriale), Lorena Leonardi (Risorse umane e strumentali), Franco Chiari (Polizia municipale e politiche per la legalità e le sicurezze).

COMPENSI

Il paperone dei dirigenti comunali è con grande distacco il direttore generale Pino Dieci il quale lo scorso anno ha dichiarato di avere percepito un compenso di 154.417 euro (130 mila euro di stipendio più un premio di risultato di oltre 24 mila euro) ai quali si sommano 425 euro di trasferte.
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Subito dietro l'ex bibliotecario di Camposanto si colloca il segretario generale Maria Di Matteo con 106.489 euro, a seguire il comandante della polizia municipale, l'architetto Franco Chiari, con 104.666 euro.

Complessivamente i 33 dirigenti in servizio in piazza Grande percepiscono ogni anno dal Comune di Modena la somma di due milioni e 479.246 euro. Premi di risultato, sempre assegnati a tutti, inclusi. 

Tra i magnifici 33 impossibile non citare la figura del responsabile del gabinetto del sindaco, figura assegnata due anni fa da Giancarlo Muzzarelli, all'indomani del suo insediamento, all'ex sindaco di Mirandola Luigi Costi, fratello dell'assessore regionale Palma Costi. Costi, sempre da Camposanto, al quale vanno 90 mila euro all'anno. 

Da sottolineare anche il profilo da 89.596 euro della dirigente all'edilizia Maria Sergio, la tanto contestata moglie del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi della quale il M5s di Modena chiese le dimissioni per la vicenda della casa acquistata da un imputato del processo Aemilia.

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