'Il problema - ha detto Pozzato - è che ci si è affidati a strumenti una tantum, mentre il disavanzo continua a riproporsi in modo ricorrente'. Pozzato ha evidenziato anche il tentativo della Regione di fronteggiare le scoperture con risorse proprie, rompendo per il secondo anno consecutivo il cosiddetto 'porcellino, ma - rimarca - non si può continuare a lungo così. Serve una svolta strutturale'.
Già nel 2024, come correttivo, è stato introdotto un aumento dei ticket sanitari, che secondo le stime contribuirebbe con 420 milioni in previsione di bilancio. Ma per Pozzato la misura 'copre solo una parte del disavanzo' e non può essere considerata risolutiva. Pozzato ha infine sottolineato la necessità di contenere la spesa pubblica, 'senza però intaccare i livelli essenziali di prestazione'. 'In Emilia-Romagna - ha concluso - i servizi ai cittadini devono restare al primo posto. Il mio auspicio è che si intervenga anche sul lato dei costi, senza gravare esclusivamente su tasse e tariffe'.
Il commento
'Ringraziamo la Sezione regionale di controllo per l’Emilia-Romagna della Corte dei Conti per il confronto e la collaborazione costanti, pur nella assoluta autonomia delle parti - hanno dichiarato de Pascale e Baruffi -. La parifica accordata evidenzia il buon esito della gestione finanziaria e di bilancio della nostra Regione, un ottimo risultato di esercizio. La riduzione dei tempi di pagamento, quella del debito e l’elevata capacità di utilizzo dei fondi programmati sono solo alcuni degli elementi evidenziati'.'L’Emilia-Romagna- ha aggiunto il presidente de Pascale- riduce i tempi di pagamento di 16 giorni inferiori a quelli di legge e ha un bilancio extra sanitario che nel 2024 è stato in grado di ridurre l’indebitamento, finanziare gli investimenti con le risorse di parte corrente e anche indirizzare alla spesa sanitaria una cifra molto importante. Risorse aggiuntive rispetto al finanziamento statale per la salute, per un po’ meno di 200 milioni di euro, vengono dal nostro bilancio ordinario e vanno a coprire una maggiore quantità di prestazioni erogate agli emiliano-romagnoli. Fino a oggi questa spesa è stata coperta da entrate straordinarie, dal 2025 invece questa spesa diventa strutturale confermando gli extra Lea, anche prestazioni che fuori dall’Emilia-Romagna sono a pagamento. Lo diventa senza riduzioni di personale nelle aziende, come invece saremmo costretti a fare se seguissimo le linee di finanziamento nazionale. La difesa di questi livelli comporterà riorganizzazioni e tensione all’efficientamento ma in alcuni casi, come nel campo della non autosufficienza, dovremo spendere molto di più di quanto facciamo oggi'.