'Emergenza sanitaria: la montagna chiede risposte, e sul medico di emergenza territoriale i sindaci dicano da che parte stare'
Intervento del comitato Salviamo l'emergenza dopo l'incontro con sindaci e Ausl organizzato dalla Provincia: 'Cittadini esclusi, vogliano fatti non chiacchiere'
'A sorprendere, ma ormai neanche più troppo, è l’assenza totale di rappresentanza popolare al tavolo: i cittadini, pur essendo i primi interessati, non sono stati invitati né informati, né tanto meno hanno avuto modo di ascoltare o partecipare. Uno stile che non può più essere tollerato.Durante l’incontro del 5 settembre sono state illustrate sei linee di intervento: ambulatori per urgenze minori, team mobili, telemedicina, droni, ospedali virtuali, approccio One Health. Tutto molto “innovativo”, ma anche clamorosamente fuori bersaglio, perchè ancora una volta si gira intorno al problema vero: il medico a bordo delle ambulanze del 118, sparito da oltre due mesi. Quello che i cittadini chiedono, con determinazione, non è una flotta di droni ma un presidio sanitario serio ed efficace. Vogliono vedere il medico, non uno schermo o non solo. Il disagio non è solamente sanitario ma istituzionale: mentre la gente continua a chiedere certezze, trasparenza e coraggio politico, la risposta delle istituzioni è quella del “rimpallo” nel quale le responsabilità vengono ignorate o scaricate da un ente all’altro. Intanto, sui social il malumore cresce. In molti si domandano quale sia l’effettivo ruolo degli enti sovracomunali, come l’Unione dei Comuni, e quale sia la situazione del documento condiviso da inoltrare all’AUSL per richiedere il ripristino del medico del 118. Domande legittime che rimbalzano in questi giorni tra le conversazioni pubbliche e digitali. Alcuni cittadini - prosegue il Comitato - auspicano che tale documento venga firmato da tutti i sindaci del territorio e che venga finalmente inviato all’AUSL come richiesta unitaria e concreta per il ripristino del medico a bordo del 118, altri sono certi che ciò accadrà, perché ogni sindaco è, secondo la Costituzione, garante dei diritti fondamentali dei cittadini, tra cui spicca, in modo irrinunciabile, il diritto alla salute.In questo momento non servono divisioni ma condivisione e determinazione. È fondamentale che ogni amministrazione locale si esprima con responsabilità e senso civico, affinché la voce della montagna sia forte, compatta e soprattutto ascoltata dall’Ausl. Perché la montagna non vuole un ospedale virtuale. Vuole un’emergenza reale, gestita da persone reali, con responsabilità reali. La montagna vuole il ripristino del medico del 118'.
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