E' evidente infatti come la crisi economica abbia letteralmente spaccato in due l’Italia. Da una parte i 4 milioni di dipendenti pubblici, i 17 milioni di pensionati, i 9 milioni di dipendenti a tempo indeterminato dell’impiego privato: i cosiddetti “garantiti”. Dall’altra tutti gli altri, in prevalenza lavoratori autonomi o piccoli imprenditori che, vedendosi ridurre o azzerare le entrate, si trovano in condizioni di grande difficoltà. Segnale di questa sofferenza di una larga fetta della popolazione sono ad esempio le manifestazioni pacifiche organizzate nella nostra città dalle categorie più colpite dalla crisi e dalle misure restrittive imposte dal Governo Conte. Impossibile non immaginare quindi che l’attuale congiuntura economica possa purtroppo portare ad indurre le persone più fragili ad aggravare la propria situazione di indebitamento, spesso oltre la possibilità di adempimento delle obbligazioni assunte. Una congiuntura negativa che potrebbe far degenerare anche possibili situazioni pregresse di indebitamento, dettate da eventi diversi come ad esempio una separazione o un divorzio'.
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