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Siamo “all’eclissi del sogno”: a poche ora dai riflettori accesi su “Nova”, l’assemblea costituente del Movimento 5 Stelle, che si è aperta nel pomeriggio al Palazzo dei congressi di Roma, arriva la stilettata a Giuseppe Conte di Davide Casaleggio, figlio del cofondatore del movimento, Gianroberto, ospite a Omnibus.
“Penso che oggi questa iniziativa che hanno deciso (l’Assemblea costituente del M5S, ndr) è sostanzialmente figlia di un fallimento elettorale dopo l’altro. Hanno pubblicato finalmente quanti sono gli iscritti, o almeno quanti dovrebbero essere, perché nessuno ha modo di certificarlo, ma sono sostanzialmente dimezzati rispetto a quando sono uscito. Hanno perso 6 milioni di voti alle politiche, altre 2 milioni di voti alle europee; quando mi sono allontanato i consiglieri comunali erano mille, oggi ne hanno persi 850. Sostanzialmente, ogni regionale che hanno fatto negli ultimi due anni non ha mai raggiunto le due cifre, arrivando adesso anche al 3-4% di rappresentanza”.
Per Casaleggio “il tema è che questa gestione, questa impostazione dall’alto non funziona. Ovviamente è in declino, ormai il Movimento non è nella pubertà, è nella vecchiaia avanzata, e questo evento che si sta facendo secondo me sta certificando un po’ la scomparsa di quel sogno e di quella spinta innovativa, tant’è che gli eventi autunnali che organizzavo io avevano centinaia di migliaia di persone, oggi si sta parlando di qualche migliaio se va bene che parteciperanno fisicamente. Il tema mi sembra un po’ l’eclissi, il finale di questo sogno”.
“È un tema di partecipazione del basso. Nel momento in cui si abbandona il modello di far decidere gli iscritti sulle scelte importanti e si finge una democrazia dal basso… Stephen Hawking diceva che il maggior nemico della conoscenza non è l’ignoranza, è l’illusione della conoscenza.
Mi sembra che declinato sulla democrazia il maggior nemico della democrazia sia l’illusione della democrazia. Se poi si decide dall’alto con chi ci si allea alle regionali, chi deve partecipare, qual è il candidato regionale etc., alla fine è chiaro che è una finta partecipazione - ha continuato a ‘infierire Casaleggio -. Il tema, ha sottolineato Casaleggio, “è che questo modello non sta funzionando. Uno può anche inventarsi un modello completamente diverso e dire ‘questo è il modello organizzativo che preferisco e quindi funzionerà benissimo’, ma i risultati stanno dicendo che ha allontanato gli iscritti, gli elettori, le persone che sono elette nei vari livelli di rappresentanza dalle regionali. Alla fine è riuscito a mettere un rappresentante per regione. Sostanzialmente ha portato questo modello a un’irrilevanza politica, questa è la sostanza”.
Non apprezzato anche il ‘licenziamento’ di Beppe Grillo da parte di Conte. “Se ho sentito Beppe Grillo e si farà vedere all’Assemblea costituente del M5S? Ma questo non lo so, preferisco tenere le mie conversazioni private tali, ma penso che questa situazione sia un po’ spiacevole, ogni tanto comunque ci sentiamo, per altri temi in realtà”, ha risposto infatti Casaleggio jr a Omnibus.
E ancora: “Penso che la situazione sia un po’ triste perché oggi c’è un pensiero verso il futuro di un’organizzazione politica che sostanzialmente sta escludendo alcuni dei suoi pilastri fondamentali dalla conversazione stessa- ha proseguito Casaleggio- Perché in realtà Grillo ha partecipato a questa conversazione chiedendo, per esempio, quali erano i criteri con cui questa conversazione sarebbe stata fatta in qualità di garante, quali erano i numeri degli iscritti, quali erano i modi in cui sarebbero stati scelti i quesiti. Ma poi non ha avuto risposta”. Per Casaleggio in conclusione “un processo così opaco alla fine genererà un risultato che a mio avviso non darà una spinta alle prossime regionali o alle prossime comunali che siano”.
Redazione Pressa
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