Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
'Non solo chi vive in carcere, ma anche chi vi lavora è sottoposto a condizioni inumane. Crescono i suicidi fra i detenuti, 65 nel 2024 ma crescono anche quelli fra gli agenti di polizia penitenziaria, 7 dall’inizio dell’anno. Con carceri fatiscenti, sovraffollamento e condizioni degradate, si sta totalmente fallendo anche la missione rieducativa indicata dalla nostra Costituzione. Di fronte a una situazione al collasso, questa governo risponde con un decreto vuoto, una presa in giro, che non dà alcuna risposta. Soluzioni che non risolvono nulla, non hanno alcun impatto sulla prevenzione dei reati, anzi peggiorano solo le cose'.
Ad affermarlo la Deputata del Movimento 5 stelle Stefania Ascari, firmataria di un progetto di legge per l'Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno dei suicidi tra i componenti delle Forze di polizia'. 'Fenomeno drammatico.
Nella conferenza stampa di presentazione abbiamo chiamato alcune famigliari di operatori giunti al gesto estremo e che hanno raccontato questo dramma. La commissione di inchiesta potrà convocare esperti ed analizzare il fenomeno nella consapevolezza che la conoscenza dello stesso possa aiutare ad agire per affrontarlo' - ha affermato la parlamentare pentastellata a La Pressa (video)
Un tema, quello dei suicidi tra detenuti e operatori in carcere e tra le Forze di Polizia, che si allarga ed è compreso in quello più ampio sulle condizioni delle carceri italiane, dei detenuti e, appunto, degli operatori, Condizioni ricordate nel suo intervento in aula, alla Camera a sostegno del voto contrario espresso al decreto carceri del governo.
'Il carcere - afferma - non è solo un luogo in cui si sconta una pena ma soprattutto un luogo di recupero e risocializzazione e di reinserimento sociale perché è con questi presupposti che diminuisce la probabilità di tornare a commettere reati una volta usciti. Servivano risorse, umanità, dignità, per chi sconta una pena e per chi nelle carceri ci lavora. Purtroppo ci ritroviamo con una politica arrogante, fatta di slogan e inadeguata a risolvere i problemi del Paese. Le carceri devono essere luoghi di umanità e specchio di una civiltà che funziona. Se così non è significa che non solo stiamo fallendo nella missione rieducativa dei detenuti, ma stiamo infliggendo anche una doppia pena a chi già sta pagando le sue colpe. Il sistema carcerario ha bisogno di riforme serie, non di propaganda'.
Gi.Ga.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>