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'Io ministro? Per me il pm può fare politica', così il magistrato Nino Di Matteo oggi durante un convegno alla Camera promosso dai 5 stelle. Il magistrato ha risposto così a Marco Travaglio che gli ha chiesto se sia disponibile a far parte di un futuro governo: 'Io non rispondo alla domanda che riguarda l'eventuale mio impegno politico, ma dico che non sono d'accordo con Davigo e Cantone e con chi pensa che l'esperienza di un magistrato non possa essere utile alla politica. L'eventuale impegno politico di un pm - ha detto Di Matteo - non mi scandalizza ma penso che un eventuale scelta di questo tipo debba essere fatta in maniera definitiva e irreversibile, ovvero è incompatibile con la pretesa poi di tornare a fare il giudice'.
Immediato il commento del vicepresidente della Camera, il grillino Luigi Di Maio.
'Per ora posso solo dire che è una buona notizia. Oltretutto noi non abbiamo ancora individuato il candidato premier e non abbiamo la squadra dei ministri: a breve la presenteremo perché pare si vada a votare presto'.
E se oggi Di Matteo si scopre grillino, ricordiamo che appena due anni fa a Modena il Consiglio comunale, Giancarlo Muzzarelli e Francesca Maletti in testa, beatificava il magistrato concedendogli la cittadinanza onoraria. Una cerimonia che vide l'immancabile presenza dell'altro totem assoluto dell'antimafia Luigi Ciotti (senza 'don' viste le rarissime volte che questo prete ha parlato pubblicamente di Fede cristiana).
'Oggi il giudice Antonino Di Matteo, uno dei più forti simboli della lotta contro le criminalità organizzate e per la legalità, diventa ‘uno di noi’. Non solo la comunità e la città di Modena, ma tutta la provincia, si stringono simbolicamente attorno a lui” - aveva detto il sindaco Muzzarelli a marzo 2015.
“Oggi per noi il conferimento della cittadinanza onoraria significa dire, ad alta voce, che siamo quegli italiani che non si vogliono rassegnare, che vogliono stare accanto alle donne e agli uomini servitori dello Stato che fanno pienamente il loro dovere e hanno il coraggio di combattere le mafie. E diciamo a tutti i mafiosi che il giudice Di Matteo è un nostro cittadino che accudiremo e al quale consegniamo le chiavi della città e che non sarà mai ospite ma pienamente cittadino modenese” - aveva aggiunto la Maletti.
Vedremo, nel caso in cui i 5 Stelle vadano al Governo e nel caso in cui Di Matteo diventasse ministro della giustizia pentastellato, se Maletti e Muzzarelli ripeteranno in coro il loro 'uno di noi'.
Leo
Redazione Pressa
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