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La legge verra' rinviata il 23-24 luglio ma davanti alla Regione Emilia-Romagna va in scena lo scontro tra claque sulla norma contro la omotransnegativita'. Da un lato del piazzare il comitato Famiglia e Vita, con cartelli e bavagli (ritengono la legge lesiva della liberta' di opinione). Con loro gli esponenti del centrodestra, con Michele Facci e Giancarlo Tagliaferri di Fratelli d'Italia che mostrano il pacchetto con i 500 emendamenti preparati per l'occasione.
Sull'altro lato le associazioni Lgbt, venute a reclamare la legge anti-discriminazione, che hanno risposto ai pro-famiglia scandendo in coro 'il corpo e' mio e lo gestisco io'. 'La pazienza e' finita- hanno detto a Stefano Caliandro e Paolo Calvano del Pd- a gennaio ci sono le regionali. Chi nel Pd non condivide non dovrebbe neanche arrivare in aula a votare'. Ad incontrarli sono scesi anche gli esponenti della sinistra e Silvia Piccinini dei 5 stelle.
Il dem Caliandro assicura che l'ostruzionismo del centrodestra verra' spezzato con l'oltranza.
Votando anche di notte se necessario. 'Anche con 2.000 emendamenti tutto il gruppo restera' in aula fino al voto.
Ascolteremo le sensibilita' di tutti, ma non si va in ferie se non sara' approvata la legge', assicura il capogruppo Pd. Calvano spiega invece che il discusso emendamento contro l'utero in affitto verra' rivisto in questo modo: la Regione non dara' contributi a chi 'organizza effettua e pubblicizza' pratiche vietate dalla legge 40, quindi anche la gpa.
'Piu' che una tutela, questa legge e' l'esaltazione di una minoranza chiassosa nelle nostre comunita''. Con queste parole il neo-capogruppo della Lega in Emilia-Romagna Stefano Bargi liquida la legge contro la omotransnegativita' che oggi e' stata rinviata in commissione, col voto anche del Carroccio. Bargi, che giudica 'non condivisibile' la legge, conferma il suo pensiero anche in una nota stampa.
Tra le cose che non vanno, 'riteniamo sia folle l'idea di istituire dei corsi di formazioni destinati ai dipendenti pubblici per trattare adeguatamente un cittadino omosessuale, cosi' come rigettiamo completamente l'idea di controllare le trasmissioni televisive locali tramite il Corecom'.
Bargi puntualizza: 'le discriminazioni di ogni ordine vanno assolutamente contrastate, sono il primo a dirlo, ma dietro al 'Progetto di legge regionale contro l'omotransnegativita' e le violenze determinate dall'orientamento sessuale o dall'identita' di genere' vediamo dell'altro'. 'L'invenzione dell'omotransnegativita', a nostro parere- prosegue- suona infatti come una forzatura: esistono gia' leggi e iniziative per la prevenzione della discriminazione di genere e del bullismo a livello regionale e nazionale, pertanto abbiamo davvero bisogno di questi diritti impregnati di ideologia in un quadro organico di politiche familiari?', si chiede il numero uno leghista.
Il concetto di omotransnegativita', a suo avviso, allarga infatti l'obiettivo 'da una condivisibile lotta contro le discriminazioni a un rischioso proclama che investe liberta' di opinioni e di espressione. Condannare la 'negativita'' di valutazioni che non si allineano alle posizioni del piu' oltranzista pensiero in materia, potrebbe aprire la strada a derive inaccettabili pertanto siamo dell'idea che occorra ribadire con ancora piu' convinzione, invece, il ruolo che le famiglie hanno nell'educazione dei figli, un compito che non va affatto disatteso, come invece, pare vorrebbe fare la proposta di legge'.
Redazione Pressa
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