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Legambiente e Wwf chiedono alla Regione Emilia-Romagna di riscrivere il piano dei trasporti per dare corpo alla 'svolta green' annunciata in vista del prossimo mandato. In una settantina di osservazioni gia' depositate in vista dell'approvazione definitiva del piano (che a questo punto, col voto alle porte, rischia seriamente di essere rimandato alla prossima legislatura), le associazioni ambientaliste chiedono di spostare sulle ferrovie il baricentro del piano e di stralciare i grandi progetti autostradali in gestazione, a partire dalla Campogalliano-Sassuolo e dalla Cispadana. Gli ambientalisti hanno dalla loro parte il Movimento 5 stelle e i consiglieri della sinistra, mentre lo stesso Pd assicura che terra' nella dovuta considerazione le proposte. 'Io il Prit l'ho sostenuto- premette il consigliere regionale dem Luca Sabattini- penso ci sia un cambio di passo deciso rispetto al piano del 1998 ma puo' essere fatto di meglio come in ogni programmazione.
Mi riservo di leggere le osservazioni ma ad un certo punto la discussione va chiusa'.
'Abbiamo l'obbligo di prendere in considerazione e valutare queste osservazioni- gli fa eco Paolo Zoffoli, altro dem di viale Aldo Moro- il compito della politica e' mediare'. Zoffoli e Sabattini si sono presentati questa mattina all'incontro stampa tenuto dai vertici di Legambiente e Wwf nel palazzo dell'Assemblea legislativa, con loro il capogruppo M5s Andrea Bertani e i consiglieri della sinistra Igor Taruffi e Silvia Prodi. 'Alcune infrastrutture proprio non sono digeribili da parte nostra- sottolinea Bertani- ma sembra si stia aprendo una riflessione e mi pare sia un momento favorevole per ripensarle. Su questo noi ci siamo'.
Ed ecco che il capogruppo di Sinistra italiana, Igor Taruffi, invita ad andare oltre l'attuale maggioranza in Regione per 'trovare un terreno di confronto programmatico' in vista del prossimo mandato.
L'ambiente, insomma, sembra proprio il tema decisivo per innescare la scintilla tra centrosinistra e Movimento 5 stelle.
'E' stato fatto un grande lavoro dalle associazioni- riconosce Prodi- spero ci sia un'attenzione seria da parte dell'assessorato, noi consiglieri questo impegno ce lo prendiamo'. Il punto e' che Legambiente e Wwf, pur avendo presentato osservazioni puntuali e circoscritte, contestano in realta' l'impostazione stessa del Prit. 'E' un piano ancorato al secolo scorso e differenza di quanto successo ad esempio col Pums di Bologna- osserva il presidente regionale di Legambiente, Lorenzo Frattini- qui non c'e' nemmeno l'obiettivo di ridurre le auto in circolazione'. Per Rolando Cervi del Wwf 'c'e' un limite quasi culturale che va superato: qui l'asfalto e' la prima scelta, ma negli ultimi decenni il mondo e' cambiato. Fatto cosi'- conclude poi Cervi- questo piano ci porta poco lontano, piuttosto che un Prit con tanti limiti, forse e' meglio prendersi altro tempo e farlo meglio'.
Redazione Pressa
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