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'La notizia del progetto di ampliamento del Palazzo dei Musei negli spazi dell’ex Ospedale Estense è molto positiva e a lungo attesa. Una scelta sensata e inevitabile che produce un bene duplice per la città: l’ampliamento di tutti gli Istituti culturali del Palazzo dei Musei e il recupero dell’edificio settecentesco dell’ex Ospedale. Oggi che ciò è stato reso possibile anche dal finanziamento statale, viene confermata la giustezza di quell’indicazione ormai vecchia di decenni e lasciata tanto a lungo nel dimenticatoio'. Così in una nota gli Amici del Sant'Agostino.
'Non tutto è nella direzione sperata perché avremmo voluto che si prendesse la salutare decisione di usare questi spazi anche per l’ampliamento della Biblioteca Estense, invece che cercare soluzioni irrealistiche e dispersive nel Palazzo Sant’Agostino.
Ma non possiamo comunque non esprimere soddisfazione nel vedere che, passo dopo passo, un notevole cambiamento complessivo si è prodotto nel progetto originario, ormai datato e poco rispondente ai bisogni della città - afferma l'associazione -. Rimangono due aspetti che sono a nostro parere critici. Il primo è che ancora e sempre si fanno precedere i muri ai progetti culturali e ciò non è bene anche quando, come in questo caso, sembra non ci siano sostanziali rilievi sugli ampliamenti degli Istituti (tranne appunto quello sugli spazi negati alla Biblioteca Estense). Il secondo è la scarsa apertura del processo decisionale alla città. Ancora ricordiamo l’atmosfera assurda in cui si svolse l’audizione degli Amici dl Sant’Agostino e delle altre associazioni nel contesto della Conferenza dei Servizi: non l’accoglienza di un’espressione di interesse da parte della città, ma condiscendenza verso un “atto dovuto”.
Il contrasto con l’idea stessa di “percorso partecipato” non sarebbe potuto essere più netto. Anche il Consiglio Comunale è rimasto fuori per mesi e mesi da ogni coinvolgimento o informazione sullo svolgimento dei lavori della Conferenza dei Servizi. E nulla si sa sugli sviluppi in discussione per quanto riguarda il Palazzo Sant’Agostino. Ribadiamo la necessità di un progetto che non comporti ulteriori conflitti con l’attuale normativa dei centri storici per non ritardare l’attuazione dei lavori. Chiediamo ancora con forza una destinazione non dispersiva degli spazi, ma che si concentri sulla vocazione e sulle finalità autentiche di quel luogo come sede di un progetto ambizioso e coerente di Polo per l’immagine contemporanea”.
Redazione Pressa
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