'La Fiera di Modena in questi ultimi mesi è stata progressivamente svuotata – spiega Mazzi – Diverse esposizioni che si tenevano in quell’area sono cessate o si sono spostate verso la Fiera di Bologna. Skipass, il più importante salone italiano dedicato alla montagna e agli sport invernali, ha chiuso, mentre a Milano da quest’anno è nata una fiera del tutto analoga; Play, il Festival del gioco, la più importante manifestazione in Italia dedicata ai giochi da tavolo, di ruolo e di carte, quest’anno, per la prima volta dopo 15 edizioni, si è spostata da Modena a Bologna; Champagne Experience, la più importante manifestazione italiana dedicata a questo spumante, da quest’anno si svolge a Bologna.
Il quartiere fieristico, i cui immobili sono proprietà del Comune di Modena, è oggi gestito dalla società ModenaFiere srl a seguito di un contratto di concessione con il Comune che è stato prorogato più volte fino al 2042. Da tre anni l’ente fieristico modenese ha come socio unico il Gruppo BolognaFiere.
'Quanto accaduto evidenzia che ModenaFiere non ha nessuna autonomia decisionale ed operativa – prosegue il capogruppo – e che BolognaFiere s.r.l. ritiene il quartiere fieristico modenese una dépendance di quello bolognese, da utilizzare come incubatore di eventi che, una volta cresciuti, vengono trasferiti a Bologna. Il quartiere fieristico modenese si trova in una posizione straordinariamente felice dal punto di vista logistico, a brevissima distanza dal casello di Modena Nord, anche se necessita, per il suo rilancio, di un ampliamento della superficie espositiva, un miglioramento delle dotazioni a servizio, a partire dai parcheggi, ed un potenziamento della viabilità di accesso'.
'La politica locale non può più restare a guardare. – continua Mazzi – E' tempo che il Consiglio comunale affronti la questione e si faccia carico di proporre un serio progetto di rilancio e di potenziamento. E' necessario un cambiamento radicale.
'La presenza e la piena operatività della fiera modenese è uno strumento essenziale a sostegno dell’economia locale. – conclude Mazzi – Potrebbe rappresentare un generatore di opportunità di mercato per il sistema di imprese dei distretti produttivi del territorio modenese, nonché un polo di attrazione capace di sviluppare un indotto di servizi ed attività a completamento dell'esperienza fieristica, sempre a beneficio del sistema economico locale. Restituiamo a Modena la sua fiera'.