Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
La valorizzazione di “Finale Emilia città della musica” è iniziata con l’insediamento della giunta municipale guidata dal sindaco Claudio Poletti ed è proseguita nel corso degli ultimi anni attraverso una serie di iniziative culturali e, specificatamente, musicali.
Valorizzazione che arriva ora a un punto di massimo livello con la conclusione di un percorso iniziato a fine maggio del 2022 che ha riguardato la catalogazione del Fondo Musicale dell’Archivio Storico di Finale Emilia e che celebra il decimo anniversario del MAF (Multi Area Finalese), inaugurato il 30 marzo 2014, all’interno del quale sono collocati la Biblioteca comunale Giuseppe Pederiali e l’Archivio storico Cesare Frassoni.
Il corposo e prezioso Fondo Musicale manoscritto e a stampa, conservato nell’Archivio Storico Comunale Cesare Frassoni (circa 880 documenti), è stato ordinato e classificato dalle musicologhe e catalogatrici specializzate Silvia Perrucchetti e Federica Petralia.
“L’intervento di catalogazione del Fondo Musicale – spiega l’assessore ai Servizi Bibliotecari, Patrizia Melara – è stato interamente finanziato dal Polo Bibliotecario Modenese con risorse erogate dalla Regione Emilia Romagna. Questa è però solo l’attività più recente, perché nel corso del primo decennio di vita del MAF, con risorse distribuite direttamente dalla Regione e grazie alla supervisione della nostra responsabile Antonietta Furini, sono stati catalogati anche altri fondi (libri antichi, biblioteca popolare e biblioteca comunale degli anni '50), ed inventariato buona parte dell'archivio storico”.
Il lavoro sul Fondo Musicale è stato completato nelle scorse settimane e verrà celebrato sabato 30 novembre, alla biblioteca Pederiali, alle ore 16.30, con l’inaugurazione della mostra di una parte dei materiali catalogati (visitabile fino al 31 dicembre) e la conferenza di presentazione dell’attività svolta, alla quale interverranno le autrici del lavoro di catalogazione, Silvia Perrucchetti e Federica Petralia, la coordinatrice del Polo Bibliotecario Modenese, Debora Dameri, la presidentessa della Fondazione Scuola di Musica C.
e G. Andreoli, Antonella Baldini e il sindaco di Finale Emilia, Claudio Poletti. In serata, alle ore 21.00, è poi previsto un concerto nel Duomo di Finale Emilia.
“Mi auguro che gli eventi programmati per far conoscere l’ottimo lavoro svolto dalle due catalogatrici – dice il sindaco Claudio Poletti – possano essere apprezzati dai finalesi di ieri e di oggi. Molti forse non sono a conoscenza del valore, dell’importanza e dei tesori di storia e di cultura che il nostro archivio storico custodisce. Il nostro obiettivo è riuscire a valorizzarlo nel modo più adeguato e opportuno, favorendo chi lo utilizza per il proprio lavoro di studio e ricerca, e sono già tanti gli storici e gli studiosi che lo fanno, ma anche cogliendo le occasioni giuste per farlo conoscere a tutti”.
Il Fondo Musicale catalogato consta di 661 manoscritti musicali - fra i quali un corale manoscritto del Quattrocento e uno del tardo Seicento, manoscritti di musica sacra redatti tra la seconda metà del Settecento e la fine dell'Ottocento; oltre alla parte manoscritta del fondo Musica per Banda e Orchestra che copre soprattutto l’Ottocento - e di 224 volumi di musica a stampa, risalenti soprattutto al pieno Ottocento, con una parte di repertorio dell'epoca fascista e una parte di musica da camera della prima metà dell'Ottocento.
La conferenza di presentazione, a cura di Silvia Perrucchetti e di Federica Petralia, illustrerà la parte preponderante del Fondo, costituita dalle musiche scritte o arrangiate per la Banda di Finale Emilia, ricche di testimonianze dell’epoca, come nomi di strumentisti locali, timbri che attestano associazioni finalesi di fine Ottocento, date di esecuzione, colorite frasi dialettali apposte sugli spartiti dai musicisti che li utilizzavano e perfino buffi disegni testimoni dei grandi avvenimenti storici del primo Novecento.
Verrà inoltre raccontata la parte di musica sacra più antica, conservata anch’essa nel Fondo Musicale e di grande interesse per la presenza sia di importanti compositori non ancora esaurientemente studiati, che di musica sei-settecentesca mai censita prima.
In preparazione al concerto, durante la conferenza, verranno inoltre eseguite piccole anteprime musicali di musiche conservate nei due libri corali del Quattrocento e del Seicento con canto gregoriano (in prima esecuzione moderna), ossia i due manoscritti più antichi del Fondo.
Il concerto, nel ristrutturato Duomo dedicato ai Santi Filippo e Giacomo, vedrà l’esibizione del Coro della Cappella Musicale San Francesco da Paola di Reggio Emilia, diretto proprio da Silvia Perucchetti, che proporrà il repertorio di musica sacra antica conservato nel Fondo Musicale finalese, con l’esecuzione di musiche dai due manoscritti corali in canto gregoriano dei secoli XV-XVII. Il repertorio finalese, in prima esecuzione moderna, verrà arricchito da musiche polifoniche e non, attestate nella provincia di Modena fra ‘400 e ‘700, oltre a mottetti di grandi autori come Palestrina, Vecchi, Frescobaldi, Gastoldi, ampiamente eseguiti nelle corti e nelle chiese emiliane di Rinascimento e primo Barocco.
Silvia Perucchetti è musicologa, bibliotecaria, musicista. Si è laureata cum laude in Musicologia nel 2009 presso l’Università di Pavia (sede di Cremona) specializzandosi nello studio della polifonia rinascimentale sacra di area padana. Dal 2006 dirige il coro della Cappella Musicale San Francesco da Paola di Reggio Emilia e dal 2007 il Coro Mavarta di S. Ilario d’Enza (RE). Direttrice dal 2023 del quadrimestrale FarCoro, ha pubblicato saggi e contributi musicologici, fra cui la redazione della voce enciclopedica “Italia. La musica sacra. Il Seicento” all’interno dell’Enciclopedia Ortodossa (tomo XXVIII, Mosca 2012). Attualmente è bibliotecaria presso la Biblioteca Musicale “A. Gentilucci” del Conservatorio di Reggio Emilia e dal 2010 cataloga fondi antichi, manoscritti, moderni e musicali in numerose città emiliane (fra queste, la Biblioteca Estense di Modena, la Biblioteca Loria di Carpi, l’Accademia Filarmonica di Bologna, il Collegio San Carlo di Modena). Parallelamente affianca l’attività di fotografa: si dedica alla documentazione di concerti, eventi e beni culturali (manoscritti musicali, stampe e tessuti), a reportage di fotogiornalismo e alla fotografia artistica.
Federica Petralia, conseguita la laurea triennale in Lettere Moderne e la laurea magistrale in Storia dell’Arte, ha iniziato a operare nel mondo delle biblioteche dal 2016, a Correggio, nella biblioteca comunale. Dal 2017 lavora presso la Biblioteca Musicale “A. Gentilucci” del Conservatorio “A. Peri” di Reggio Emilia ed ha svolto servizio anche nella biblioteca del Conservatorio “O. Vecchi” di Modena. Specializzatasi nella catalogazione del libro antico e moderno, della musica a stampa, dei libretti e degli audiovisivi, dal 2018 ad oggi ha compiuto e compie attività di catalogazione in svariate biblioteche emiliane.
Il Coro della Cappella Musicale San Francesco da Paola di Reggio Emilia, fondato nel 1995 dall’organista Renato Negri, è composto da musicisti, appassionati e musicologi. Il Coro si rivolge al repertorio del pieno Rinascimento e dal 2006 è impegnato in un progetto di trascrizione ed esecuzione di polifonie inedite di autori reggiani del ‘500-’600. In 28 anni di attività ha tenuto concerti nelle basiliche più prestigiose di Venezia, Palestrina (RM), Brescia, Paola, Cremona, Bologna, Parma, Forlì, Casalmaggiore, Fidenza e nel Duomo di Modena. Fra i progetti realizzati: El viage de Hierusalem (musiche di F. Guerrero), Ars lineandi musicam (dedicato alle Piae cantiones del 1582), Storie dal Cinquecento reggiano (con lo storico Carlo Baja Guarienti), Te lucis ante terminum: musiche per l’Ufficio di Compieta a Reggio Emilia fra ‘500 e ‘600. Progetti sperimentali: Stylus phantasticus insieme al jazzista Simone Copellini, l’incisione di una traccia nell’album Homo distopiens di Fabrizio Tavernelli (2020) e la partecipazione a The Christmas Jethro Tull di Ian Anderson (2018).