Una ricandidatura, quella di Palazzi, tutt'altro che scontata. A lungo il primo cittadino uscente è rimasto in silenzio, nonostante la fiducia formalmente rinnovata da parte delle forze politiche che ne sostengono la maggioranza. Un silenzio da molti interpretato come la volontà di fare un passo indietro, invece - a dispetto dei critici, anche all'interno del suo partito - il leghista Palazzi torna in pista, anche alla luce di una assenza nel centrodestra di candidati alternativi da contrapporre al suo nome (l'unico vero competitor pareva essere il giovane Paolo Saletti che però si è smarcato nelle ultime settimane).
'Sono intenzionato a coinvolgere chiunque abbia la voglia di mettersi in gioco per dare via ad un progetto che guardi al futuro e che, grazie alle basi gettate in questi 5 anni di mandato, possa dare lustro alla nostra Cittadina. Le scorse elezioni la mi alista da sola ha ottenuto il 18% dei consensi, e sono riconoscente a chi allora come oggi vuole puntare su di me come amministratore della Comunità in cui vivo. Sul sindaco Sandro Palazzi si può sempre contare in termini di fiducia, onestà e impegno per la Comunità - scrive Palazzi -. Questo Comune ha necessità di stabilità e di continuità per affrontare le sfide che ci riserva prossimo futuro e per concludere tutto quanto di buono è stato impostato. Per potere migliorare tutto ciò sono pronto a confrontarmi con chiunque intenda lavorare ad un progetto condiviso'.
A questo punto, con la scelta di Palazzi, il quadro in vista del voto a Finale è quasi definito. Il Pd corre con Marco Poletti, ex vicesindaco di Finale durante il mandato Raimondo Soragni (il cui nome comunque continua a circolare con insistenza), la sinistra insieme ai 5 Stelle dovrebbe proporre Mattia Veronesi (anche se resta in campo il nome dell'eterno Stefano Lugli), mentre i civici ci provano con Benedetta Pincelli.
g.leo.


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