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'Sono stati ritrovati in America Latina, negli Stati Uniti e perfino in Africa gli endoscopi rubati a Sassuolo la scorsa Pasqua. Furti su commissione, forse utilizzati da medici senza scrupoli o da trafficanti che devono recuperare la droga dagli stomaci. I responsabili, travestiti da medici o infermieri, si infilavano negli ospedali e rubavano apparecchiature diagnostiche dal valore di milioni di euro con una facilità impressionante. Almeno secondo la testimonianza di Luis Alejandro Sanchez Nieto, colombiano 56enne, ascoltato dal sostituto procuratore triestino Chiara De Grassi dopo esser stato arrestato. La banda gravitava intorno all'hinterland milanese, ma dai primi riscontri investigativi sembra certo che si fossero spinti fino all'Emilia Romagna, in particolare a Sassuolo. Dove nell'aprile del 2018, nel weekend di Pasqua, dall'ospedale, sparirono nove endoscopi dal valore di 100mila euro circa' dichiara l'ex consigliere del Movimento Cinque Stelle Gian Luca Sassi.
'Un’attività realizzata da bande appositamente “inviate” in Europa per un breve lasso di tempo, poi richiamate in Colombia e sostituite da altre batterie. A conferma, come sospettano gli inquirenti, di un sistema criminale internazionale. Rubare questi apparecchi sembra molto, troppo, facile: si fingono pazienti, parenti di pazienti o addirittura medici. Le sonde rubate sono quasi sempre molto 'piccole', al punto che possono essere nascoste semplicemente in una borsa o in un trolley e poi portate tranquillamente fuori dai nosocomi' specifica Sassi.
'A causa delle ristrettezze e dei tagli al bilancio, gli ospedali non hanno sistemi di allarme contro i furti di queste apparecchiature, troppo spesso custodite in reparti in cui è facile entrare indisturbati. A distanza di mesi dalla mia precedente interrogazione alla Giunta regionale, chiedo ancora una volta cosa intenda fare la Regione, quali siano i costi assicurativi per le singole strutture sanitarie regionali (suddivise per provincia) contro furti alle attrezzature mediche e quali siano stati o si prevede che saranno i risarcimenti ottenuti per furti dalle stesse. Credo sia opportuno che la politica non si occupi solo delle migrazioni delle persone, ma anche delle migrazioni delle nostre attrezzature sanitarie in modo illecito, trovando accordi con gli stati esteri, affinché nessun ospedale estero acquisti o utilizzi attrezzature di dubbia provenienza' conclude il consigliere regionale Sassi.
Redazione Pressa
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