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'Quanto affermato dall’assessore Alessandra Filippi in merito all’avvio del percorso della gara d’appalto per il TPL che vedrebbe l’unificazione delle due province (Modena e Reggio Emilia) in un unico bacino, in realtà non chiarisce la situazione reale determinatasi in questi ultimi mesi dopo il siluramento dell'ex dg Roberto Badalotti e l’insediamento di Andrea Cattabriga come presidente (al posto di Vanni Bulgarelli) con delega temporanea di direttore Generale di Seta. Alla luce di tali eventi e dei dissapori (se non veri e propri strappi) che ne sono conseguiti tra i soci reggiani da una parte (ACT) e quelli modenesi e privati (Herm e TPER) dall’altra, la rassicurazione della Filippi non sta in piedi'. Così in una nota il leghista Luca Rossi.
'Cronologicamente la Convenzione, approvata dagli Enti Soci delle Agenzie per la Mobilità di Reggio Emilia e Modena (in funzione della suddetta Gara), è stata siglata il 31 luglio 2018. Mentre i problemi sono sorti ad Ottobre 2018. Qualcuno potrà obiettare che si faccia confusione tra il soggetto che affida il servizio (AMO – AM RE e l’azienda che lo gestisce (SETA SPA), ma in realtà non esiste un confine netto tra i primi due, interamente pubblici, e il terzo partecipato dai medesimi enti locali. Questo aspetto è risultato evidente nel momento in cui si è verificata la rottura interna a Seta Spa, quando sono intervenuti assessori e partiti di maggioranza a rinfocolare gli attriti, trasformando una diatriba interna alla partecipata in una battaglia di campanile.
La stessa Filippi replicava alle accuse pesanti di Tutino (assessore del Comune di Reggio), invitando i soci reggiani a riprendere il dialogo costruttivo per esplicitare chiaramente e definitivamente la strategia di sviluppo di Seta e del Tpl - afferma Rossi -. Tutto svanito nel nulla? Improbabile. Il 20 dicembre 2018 la stampa locale reggiana (3) riportava la proroga a soli 6 mesi (fino al termine del servizio scolastico 2018-19) della gestione del servizio pubblico affidata a SETA, deliberato dai sindaci reggiani riuniti nell’assemblea dell'Agenzia per la Mobilità locale. Tale provvedimento lascerebbe aperta la possibilità di un “affidamento in house”, ossia di una gestione del Tpl interamente pubblica. In poche parole Reggio potrebbe sfilarsi da Seta spa, mettendo in discussione il progetto di unica holding regionale del Trasporto pubblico. Una scelta molto grave, secondo Lega Modena, ma che rivela, ancora una volta, la forza delle spinte centrifughe, quindi la resistenza che le singole amministrazioni locali oppongono all’unificazione. Le festività avranno portato un po’ di serenità tra i due Comuni, o siamo innanzi ad una tregua pre-elettorale, rimandando le questioni all’esito delle elezioni amministrative?'
Redazione Pressa
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