'Un contenzioso molto complicato, che dura da 30 anni. Il garage Ferrari è stato dichiarato abusivo integralmente per un errore di volumetria e per violazione del titolo rispetto a rilevanti interessi urbanistici. Tuttavia, dopo un primo provvedimento con cui il Comune ordinava alla proprietà (
BA Service) la demolizione, un secondo atto amministrativo ha annullato il precedente, sostituendo l’ordine di demolizione con la fiscalizzazione dell’abuso, che però non è stata mai accettata dalla proprietà che ha, così, evitato di sanare l’abuso con il pagamento della sanzione amministrativa. La vicenda è tornata in Consiglio comunale grazie ad una interrogazione del M5SModena. Mai si era avuta notizia che nel 2014 BA Service spa aveva richiesto un risarcimento danni al Comune. Verosimilmente imputando ad amministratori e dirigenti di allora la responsabilità di un titolo edilizio emesso erroneamente.
Ovvero BA Service non ha ampliato nottetempo i volumi bensì ha realizzato quelli indicati in un titolo, poi annullato su istanza dei vicini. A fronte della domanda specifica circa l’entità di questo risarcimento danni, la risposta (che in un primo tempo sembrava si volesse negare), è stata alquanto generica. L’assessora Vandelli in ogni caso ha risposto ribadendo che il solo ed unico 'responsabile' in tutta questa trentennale contrapposizione in una battaglia di legalità e di contrasto alla violazione di norme urbanistiche, è solo e soltanto la società proprietaria'. L'intera e complessa vicenda del Garage Ferrari di Modena è ricostruita dal M5S di Modena.
'Da ciò il primo dubbio. Se così è, perchè mai il Comune è stato da trent’anni dalla “parte” di una società “responsabile” dell’abuso e 'contro' i cittadini ricorrenti? L’Amministrazione infatti si è di fatto difesa dalla stessa parte della proprietà, almeno fino al 2014 quando appunto adottò il provvedimento che imponeva la demolizione.
E qui nasce il secondo dubbio che riguarda appunto la “reazione” dell’epoca di BA Service e la richiesta di risarcimento danni al Comune. Tale ricorso (risarcitorio) risulta attualmente pendente avanti al Tar. A fronte di tale rilievo l’Assessora Vandelli ha genericamente ammesso 'che il tema esiste' come 'sempre accade' con i privati che in questi casi mai si ritengono “responsabili”. Da ció la contraddizione plateale già evidenziata: se è solo il privato il 'responsabile', perchè il Comune si è difeso per trent’anni con dispendio di risorse, energie e denaro per stare dalla parte dei Ferrari e non dei vicini ricorrenti? Probabilmente a causa della questione (sempre celata dalla Giunta e dal Comune) del risarcimento dei danni che il Comune rischia di dover subire se si dovesse arrivare alla demolizione dell’immobile. Non si spiega in altro modo, tra le altre cose, il 'ringraziamento' ai Ferrari (secondo l’Assessora unici responsabili di un comportamento 'abusivo') perchè avrebbero 'favorito' l’acquisizione da parte del Comune. Di fatto non hanno accettato di pagare una somma per “sanare” l’abuso, hanno da sempre dichiarato la loro indisponibilità a demolire, il passaggio al Comune è stato un atto dovuto (come ha detto anche l’Assessora) e non una donazione. Il dubbio finale è dunque questo: non è che il primo (anche se non unico) 'interesse pubblico' sia evitare il rischio di un imponente risarcimento danni che il Comune sarebbe tenuto a versare in caso di demolizione? Sembra un un 'film' del passato ma ricorda molto quello più recente dei chioschi: il progetto è del Comune, i privati si sono attenuti ad un titolo rilasciato dal Comune. Il titolo è stato impugnato, vi sono stati procedimenti penali (ancora in atto) ed ora il Comune rischia di risarcire i concessionari. Ferrari non aveva forse realizzato quel che il Comune gli aveva permesso di fare? Considerati ulteriori ricorsi da parte delle parti in causa, che riteniamo abbiano grosse probabilità di vincere alla luce dello storico, da un lato rimaniamo in attesa degli sviluppi della situazione. Dall’altra sottolineiamo che ogni valutazione di tipo ambientale-economico sull’opportunità di acquisire quei posti auto deve essere preceduta da uno scioglimento dei dubbi fin qui esposti - chiude il M5S -. La Giunta ammetta gli errori passati dell’Amministrazione e con onestà intellettuale venga in Consiglio presentando la vicenda sotto tutti gli aspetti: solo così si tratterà davvero di un dibattito 'esemplare' condotto nell’interesse dei cittadini'