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L'apertura di Elisabetta Gualmini al possibile sostegno del Pd a un Governo dei 5 stelle ha fatto arrabbiare il governatore Stefano Bonaccini. 'Potrei essere licenziata dall'oggi al domani', dice con una battuta la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, ospite questa mattina a RaiNews24. Anche oggi, Gualmini ribadisce che non vede nulla di male in un appoggio dem all'M5s. Anzi, sostiene la politologa, 'penso che non sia uno scandalo che un partito di centrosinistra, il cui elettorato si e' chiaramente spostato verso i 5 stelle, possa pensare di indirizzare quella forza e ragionare in qualche modo per offrire un governo al Paese'. Ma questa posizione quanto ha fatto arrabbiare Bonaccini? 'Temo abbastanza- sorride la numero due della Regione- potrei essere licenziata dall'oggi al domani'.
Gualmini pero' non fa marcia indietro e sottolinea come il Pd sia 'a un bivio.
Si dice che deve fare opposizione, ma a quale Governo? Siamo in una situazione di paralisi e tanti scenari sono aperti, non precluderei alcune strade di partecipazione a possibili esecutivi'. Perche' altrimenti 'si deve tornare a votare' e secondo la dem questa e' un'opzione da evitare 'assolutamente'. Il ritorno alle urne, magari dopo l'estate, porterebbe infatti 'molta acqua ai due vincitori di queste elezioni, ovvero Lega e M5s'. Gli scenari piu' probabili secondo Gualmini dunque sono due: un Governo del centrodestra, dopo che ha fatto 'campagna acquisti' e magari con un presidente del Consiglio 'che non e' Matteo Salvini'; oppure i 5 stelle che 'in qualche modo riescono a mettere insieme una maggioranza', anche se avrebbero bisogno di piu' degli 80 parlamentari necessari alla Lega e ai suoi alleati per insediarsi a Palazzo Chigi.
Quanto al Pd, ribadisce Gualmini, 'mi sembra chiara la volonta' di elettori e iscritti a non sostenere un governo di destra, mentre c'e' una maggiore vicinanza, o minore distanza, rispetto all'agenda dei 5 stelle'. A decidere la linea oggi sara' la direzione nazionale dem. 'Vedremo come si va avanti', resta in attesa la vicepresidente dell'Emilia-Romagna, che pero' invita il partito a 'chiudere in fretta' il dibattito sulle dimissioni di Matteo Renzi, che e' 'abbastanza inutile.
Anche perche' piu' che dimettersi non si capisce cosa debba fare.
La crisi e lo stallo a cui assistiamo vanno al di la' di Renzi, la socialdemocrazia e' in crisi dappertutto'. Quindi, mette in guardia Gualmini, 'ora non bisogna compiere l'errore di criticare gli elettori', piuttosto occorre 'mettere in fila tutte le questioni da ripensare. Occhio pero' a non cadere nell'eterna critica interna, bisogna fare attenzione anche al passaggio storico'.
Torna a caldeggiare un patto coi Cinque stelle anche il capogruppo di Sinistra Italiana in Regione, Igor Taruffi. 'Io non credo impossibile sulla base di pochi punti programmatici, votare una prima fiducia (o comunque non votare contro) ad un Governo composto da ministri, vice-ministri e sottosegretari indicati esclusivamente dal M5s per avviare la legislatura- propone l'esponente Leu via Facebook- Governo di cui il M5s avrebbe l'intera responsabilita' e nel quale dimostrare finalmente le proprie capacita''. In pratica un 'Governo monocolore M5s di minoranza. Governo privo di una maggioranza predefinita e che di volta in volta cioe' deve guadagnarsi la maggioranza del Parlamento. Si eviterebbe cosi' l'impasse e tutti sarebbero costretti a tornare a far politica. E soprattutto si eviterebbe l'alternativa che in tutti gli altri casi prevede un governo a trazione Lega...'.
Redazione Pressa
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